Cresce l’escalation tra Russia e Ucraina.
Nelle scorse ore a San Pietroburgo, una bomba è stata fatta esplodere all’interno di un locale in pieno centro, lo “street food bar No.1”, di proprietà di Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner .
Al momento il bilancio della tragedia è di un morto e circa 30 feriti, di cui una decina in gravi condizioni.
La vittima è il blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarsky, alias Maxim Fomin.
Tatarsky era uno dei più noti blogger militari, il suo canale Telegram vantava mezzo milione di follower.
Pur essendo stato uno dei più accesi blogger favorevoli all’operazione militare speciale russa in Ucraina, Tatarsky aveva criticato i fallimenti dell’esercito russo.
Per l’attentato, la polizia russa ha arrestato Darya Trepova , 26enne attivista No War, già nota alle forze dell’ordine in quanto, il 24 febbraio, è stata fermata durante una manifestazione contro la guerra.
Dalle immagini diffuse dalle autorità russe, si vede la Trepova entrare nel bar con un pacco contenente una statuetta carica di esplosivo che sarebbe stata consegnata al blogger russo.
L’agenzia di stampa russa, Ria Novosti, ha diffuso un video dell’interrogatorio in cui la 26enne avrebbe affermato di aver portato la statuetta che poi esplosa, ma alla domanda degli investigatori su chi gliel’avesse data, Darya Trepova avrebbe risposto: “Posso dirlo dopo?”
Per l’attento di San Pietroburgo, Mosca accusa l’intelligence ucraina di essere i mandanti dell’attentato godendo della complicità dell’oppositore russo Alexei Navalny.
Contrattacca Kiev, con il consigliere presidenziale, Mykhailo Podolyak, che accusa Mosca di utilizzare il terrorismo interno come strumento di lotta politica.