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Il 17 gennaio del 2021 la comunità contadina e indigena di  Chengue che si trova nella regione del caribe a Montes de María (nord della Colombia), ha commemorato la strage paramilitare del 2001 in cui vennero massacrati dalle milizie della AUC ventinove contadini. I paramilitari si presentarono alle prime ore dell’alba (4:00 am) con armi e muovendosi in 3 camion.

Subito dopo l’alba i paramilitari staccarono la luce al villaggio e si avvicinarono. I cani iniziarono ad abbaiare: era l’alaba rosso sangue.

I paramilitari del Blocco Nord dell AUC Autodefensa Unida de Colombia, attraverso il suo fondatore Carlos Castaño Gil, assassinarono con la motivazione che gli abitanti erano “colaboradores” del fronte 37 delle FARC Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia- Ejército del Pueblo (FARC-EP).

Principali gruppi paramilitari in Colombia

I principali gruppi parmilitari in Colombia sono sono le BACRIM (Bandas Criminales emergentes ) e le AUGILAS NEGRAS. I principali gruppi armati illegali di estrema sinistra sono l’ELN (Esercito Nazionale di liberazione) le FARC e un fronte de maoisti dell’EPL ( Esercito Popolare di Liberazione).

Castaño Gil ordinò a Rodrigo Mercado Pelufo, alias “Cadena” di occuparsi dell’operazione. Nelle prime luci dell’alba (4:00 am) del 17 gennaio del 2001, fecero incursione nella zona 60 paramilitares che staccata la luce trascinarono in strada a 29 contadini. Tutti e 29 vennero torturati e assassinati a colpi di machete, esplosivi artigianali (conosciuti come “Monas“) e bastoni.

Le condanne

Il 19 ottobre del 2009, la quarta Corte Amministrativo di Sinsalejo condannò lo Stato per omissione di protezione di civili. Lo Stato colombiano anche sotto la pressione della Corte Interamerica dei Diritti Umani con 3.500 milioni di pesos colombiani.. 

Sempre nel 2009 la corte Penale del Circuito Especializado de Sincelejo, condannò a 23 anni di prigione l ex paramilitare Uber Enrper per il suo ruolo nel massacro.

Venne condannato anche Nidia Esther Velilla, alias “Beatriz”, che sconta una condanna di 40 anni per associazione a delinquere, furto aggravato, desplazamiento forzato e aggravato, incendio. Ciò nonostante scontò solo 7 anni e 6 mesi di prigione.

Mercado Pelufo comandante paramilitare rimane latitante. La sua auto venne trovatnella regione del Sucre, che era la sua base operativa..

Conseguenze

Dopo del massacro molti abitanti non ritornarono alle loro case, ricevettero una indennizzazione dallo Stato e emigrarono.

In un dossier della Fundación Renovación y Confianza nel 2017 nella zona del Chengue rimangono solo 23 abitazioni e 83 persone. “En la masacre fueron asesinadas 29 personas de manera silenciosa por cuenta de 60 paramilitares que se transportaron en tres camiones y que asesinaron a sus víctimas golpeándolas en la cabeza con un mortero de hierro, también usaron cuchillos y machetes y algunas víctimas fueron degolladas.” ricorda un sopravvissuto.

Nella strage furono assassinate 29 persone. I 60 paramilitari si muovevano su 3 camion. Uccisero gli abitanti colpendoli con bastoni e spranghe. Alcune vittime vennero sgozzate.

Gli abitanti che rimasero a stanziare nella zona vivono condizioni precarie di esistenza: tutta l’area si basava sulla coltivazione di platano e aguacate.

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