Tregua a rischio, Hamas non ci sta ai termini dell’accordo proposto dopo gli incontri di Parigi.
La proposta di tregua concordata dai mediatori e discussa anche con Israele prevedrebbe una pausa dei combattimenti di circa un mese. Durante questo periodo verrebbero rilasciati gli ostaggi israeliani trattenuti da Hamas. In cambio Israele libererebbe un elevato numero di palestinesi detenuti nelle loro carceri. La tregua del novembre scorso aveva previsto il rilascio di 1 ostaggio israeliano a fronte di 3 detenuti palestinesi. Lo scambio verteva principalmente sul rilascio da ambo le parti di donne, bambini, anziani.
Hamas questa volta vuole un cessate il fuoco definitivo e il ritiro delle truppe IDF da tutta la Striscia. Inoltre chiede che tra i detenuti nelle carceri di Israele vengano liberati anche palestinesi che sono stati condannati in via definitiva. Anche chi sta scontando pene legate ad atti di terrorismo. Tra questi Marwan Barghouti, condannato a cinque ergastoli che viene considerata figura carismatica ed unificante. Il governo israeliano respinge una tale ipotesi, Netanyahu non dirà si ad una pace a tutti i costi.
Sembra però che all’interno di Hamas ci sia qualche differenza di vedute. La leadership politica dell’organizzazione che vive Qatar e Libano vuole un cessate il fuoco definitivo, il capo è Ahmad Yasin. Invece per il leader operativo nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, potrebbe volere anche una pausa a scadenza per ora; gli consentirebbe di riorganizzare la milizia.
Le divergenze tra Israele ed Hamas e qualche disallineamento all’interno della stessa organizzazione palestinese potrebbero allontanare le speranze di tregua. Gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas sono 136 dei 242 sequestrati durante l’attacco del 7 ottobre.
La mediazione non perde le speranze e va avanti.
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