Il Dipartimento di Stato americano, come riportato dall’Ansa, ha reso noto che la Russia ha usato la cloropicrina, un’arma chimica, contro i soldati ucraini. Già nel mese di gennaio l’Istituto per lo studio della guerra aveva denunciato l’uso di armi chimiche da parte di Mosca. La cloropicrina è classificata come come agente antisommossa, a causa degli effetti dannosi e irritanti. La denuncia di Washington è arrivata nelle ultime ore attraverso un comunicato stampa, affermando che l’esercito russo ha violato Convenzione sulle armi chimiche: “La Russia utilizza sostanze chimiche antisommossa come metodo di guerra in Ucraina, di nuovo in violazione della Convenzione. L’uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente guidato dalle forze russe che cercano di sloggiare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia”.
Anatoly Antonov, ambasciatore russo a Washington, non ha accolto bene la denuncia del Dipartimento di Stato americano. Secondo quanto diffuso da Ria Novosti, e riportato dall’Ansa, il diplomatico ha definito l’accusa di uso delle armi amiche da parte dell’esercito russo “odiose e infondate”. Intanto il Presidente francese, Emmanuel Macron, è tornato a parlare di interventi militari in Ucraina. L’inquilino dell’Eliseo, intervistato dall’Economist, ha dichiarato: “Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina dovremmo legittimamente porci la domanda. Escluderlo a priori non significa imparare la lezione degli ultimi due anni. Faremo tutto quello che c’è da fare affinché la Russia non possa vincere questa guerra”.