di Giuseppe Esposito
La Pelosi mette tensione tra Pechino e Washington.
Le ultime dichiarazioni della Speaker Pelosi (nella foto) sembrerebbero chiare. “Sto guidando una delegazione del Congresso nell’Indo-Pacifico per riaffermare l’incrollabile impegno come America nei confronti dei nostri alleati e amici nella regione. A Singapore, in Malaysia, Corea del Sud e Giappone terremo incontri di alto livello. Per discutere come potenziare i nostri interessi e valori condivisi”. Nessun accenno a Taiwan. Però le intenzioni di una visita all’isola, anche se non menzionata, starebbe creando agitazione sia a Washington che a Pechino. Se avvenisse, sarebbe quella di una delle più alte rappresentanti delle istituzioni americane negli ultimi 25 anni. Taiwan ha sempre avuto sul collo il fiato cinese. Si è sempre esercitata contro una probabile ma non impossibile invasione da parte della Cina. Le indiscrezioni sull’intenzione della Pelosi di recarsi a Taiwan sono trapelate prima della sua dichiarazione. Quasi a voler tastare il polso del dragone asiatico e misurare le sue reazioni. Alla notizia la Cina ha immediatamente manifestato il suo disappunto. Minaccia serie ripercussioni. La Casa Bianca che pure ha espresso le sue preoccupazioni non ha opposto veti. Ne potrebbe visto che presidenza e camera sono totalmente indipendenti. Come sempre in una democrazia. Una intromissione della presidenza sarebbe suonata o suonerebbe come segno di debolezza. E forse neanche la Pelosi accetterebbe una simile ingerenza. Pechino non ha mai nascosto la sua opposizione alle relazioni istituzionale tra USA e Taiwan. Considera l’isola un affare interno. E l’ha anche detto a chiare lettere all’ultimo incontro sulla sicurezza di Singapore.
La Pelosi mette tensione tra Pekino e Washington
Tra gli osservatori, esperti e studiosi americani vi sono opinioni divergenti. Ed anche nell’opinione pubblica. Alcuni si dicono perplessi per le intenzioni espresse dalla Pelosi. Potrebbe essere visto come un affronto al presidente cinese che si appresta ad aprire il congresso del partito. Chiederà di essere confermato per un terzo mandato. Altri invece sono convinti che la visita si dovrebbe fare. Non ci si può far intimidire da Pechino. Non si può aspettare. Rimandare ad un momento migliore. Questo non potrebbe mai venire.
Ma anche gli USA , a breve, avranno le elezioni di medio termine. La visita della Pelosi potrebbe avere anche ripercussioni “domestiche” (interne) proprio su queste elezioni. Biden e giù nei consensi. Una presa di distanza dalla visita non gli servirebbe in termini elettorali. I repubblicani potrebbero approfittarne e rendere “amputata”, come “un’anatra zoppa”, la seconda parte del suo mandato presidenziale . Basterà questo a distogliere la Speaker della Camera dalle sue intenzioni? Lei è democratica come Biden. Se si allora dovrà studiare bene il modo per disimpegnarsi. Non farlo sembrare una resa. Se deciderà di andare allora dovrà rimarcare con forza che è una sua decisione unilaterale. Senza alcun coinvolgimento della Casa Bianca.
Appoggio o pareri contrari al viaggio sono bipartisan in America. Il che rende ancora più problematica una scelta. Per ora bisogna attenersi alle dichiarazioni ufficiali della Pelosi.
Seguiteci su https://www.facebook.com/persemprenews/