di Giuseppe Esposito
Il regno di Carlo III ha avuto inizio immediatamente alla morte della Regina Elisabetta II. Non c’è stata soluzione di continuità. La proclamazione avvenuta due giorni dopo, sabato 10 settembre, innanzi all’ “Accessin council” ha certificato la successione. Di fronte al “Council”, Re Carlo III, ha sancito il suo impegno con la firma del giuramento.
Sarà al servizio del popolo finché Dio vorrà concedergli vita terrena. Con l’aiuto e suo primo discorso al Regno, avvenuto venerdì 9, la continuità con l’opera svolta dalla madre la centralità della famiglia reale. Il riferimento alla Regina consorte Camilla ed al figlio William nuovo Principe di Galles ed erede al trono. Parole amorevoli anche al Principe Henry che ha deciso di trovare il suo futuro oltreoceano con Megan.
Il compito che aspetta Carlo non è semplice. Lui ne è consapevole. Ed è per questo che, pur nel solco del sentiero tracciato dalla Regina Elisabetta, darà la sua impronta al mandato reale.
Adesso, fino al funerale della madre il 19 settembre, dovrà raccogliere intorno a sé il consenso dei sudditi e delle istituzioni.
Il viaggio nelle capitali dei paesi del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord serve anche a questo. Ad affermare la presenza del nuovo Re. A farsi riconoscere formalmente come tale e a segnare una sorta di continuità con Elisabetta II. Deve recarsi nei luoghi fisicamente.
Carlo eredita si il “Regno Unito” ma con insidie nascoste che la sua cara madre, per capacità e fortuna, aveva tenuto latenti.
L’Irlanda del Nord, capitale Belfast, non ha preso bene la Brexit di Boris Jhonson. Guarda sempre più alla riunificazione con la Repubblica d’Irlanda, capitale Dublino, che è membro dell’Unione Europea.
C’è la Scozia che non ha mai nascosto le aspirazioni di indipendenza da Londra. La scampata scissione del 2014, col referendum per l’indipendenza, fece tirare un sospiro di sollievo alla Regina Elisabetta ed al Governo londinese. Edimburgo ha avanzato una ulteriore richiesta di referendum di indipendenza che, se approvato dal governo del Re, dovrebbe tenersi ad ottobre del 2023. Come agirà Carlo di fronte a questa sfida? Vedremo come opererà, pur senza interferire, con il nuovo premier per scongiurare il distacco.
Poi il Galles, dove la voglia di indipendenza non è così marcata come negli altri due paesi del regno. Ma il movimento che lo sostiene inizia ad ingrossare le sue fila. La nomina istantanea di William a Principe del Galles viene letta come a voler affermare un legame indissolubile di quel Paese col Regno Unito. Carlo aspettò parecchi anni prima della sua nomina.
Neanche sul fronte Commonwealth le cose sono così rosee. Tutti gli stati membri sono indipendenti. Alcuni hanno manifestato di volersi svincolare definitivamente come già fatto da altri.
Re Carlo avrà molto da fare. Il suo impegno, anche dichiarato, dovrà essere totale per lungo o breve che sia il suo regno. “God Save the King”.