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La Russia attacca e sull’Ucraina atterrano le bombe plananti provenirti dalla regione russa di Belgorod che confina con Kharkiv. Sono bombe che permettono ai russi di colpire a circa 70 Km di distanza. Gli ordigni vengono sganciati da aerei in volo entro il territorio della Federazione. I velivoli si tengono a distanza dal confine internazionale. Così sta avvenendo per gli attacchi nella regione di Kharkiv a nord est. Con queste bombe la Russia ha carbonizzato la città di Avdiivka prima di conquistarla con le truppe di terra. Le plananti sono dotate di alette e un sistema GPS. Sono economiche ed i russi ne hanno a centinaia di migliaia stivate negli arsenali della vecchia Unione Sovietica. Gli aerei che le trasportano andrebbero colpiti alla fonte, al suolo o nello suo spazio aereo russo.

Per fare ciò l’Ucraina deve avere il via libera dagli alleati. Il segretario generale della NATO Stoltemberg ha chiesto agli stati membri dell’Alleanza di autorizzare l’uso delle armi e delle munizioni, date Kiev, per colpire obiettivi militari sul suolo russo. È chiaro il riferimento alle bombe plananti ma non solo. Tra gli alleati non c’è accordo sulla questione e d’altronde non sembra essere un argomento all’ordine del giorno dell’Alleanza. Gli USA ne stanno discutendo al loro interno.

Ma ce anche chi si spinge oltre e la Polonia come i Paesi Baltici non avrebbero difficoltà ad inviare i propri militari sul suolo ucraino se i russi dovessero rompere la linea del fronte ed avanzare pericolosamente. Lo hanno detto chiaramente. Quei paesi che hanno ben chiaro cosa voglia dire Unione Sovietica non vogliono la Russia, erede di quel regime, ai loro confini.

Le azioni che sta portando avanti la Russia in quest’ultimo periodo mettono comunque in evidenza le difficoltà che stanno attraversando gli ucraini. Sono dovute però non solo al ritardo degli aiuti ma anche alla carenza di personale da schierare al fronte per rimpiazzare chi è morto o ferito. Servono anche a far ruotare chi è da molto tempo schierato in prima linea. L’abbassamento dell’età per la chiamata alle armi, da 27 a 25, ed il reclutamento di alcune categorie di detenuti sono un palliativo.

L’ultimo attacco della Russia su un centro commerciale a Kharkiv ha provocato la morte di 16 persone e molti feriti, secondo le comunicazioni degli amministratori locali ucraini. Ma il bilancio poteva essere ben peggiore. La regione del nord est dell’Ucraina è sottoposta ad una notevole escalation dell’offensiva. Moltissimi abitanti sono in fuga. Zelensky grida del pericolo incombente.

Tutto si inquadra in un nuovo schema messo in atto dal Cremlino. Secondo il New York Times Il cambio alla guida del ministero della difesa da parte di Putin è molto probabilmente un segno che il presidente russo “ha maggiore fiducia nelle sue prospettive sul campo di battaglia in Ucraina”.

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