di Giuseppe Esposito
Con la proclamazione della legge marziale Putin pone la Federazione e i territori ucraini, illegalmente annessi, sotto 4 diversi livelli di prontezza. Livello massimo per i territori annessi, medio per le regioni russe confinanti con l’Ucraina, elevato per i territori a ridosso delle regioni a prontezza media, base o primo per i restanti territori russi (Soggetti Federati). Ai diversi stadi di prontezza corrispondono misure diverse di deterrenza, di mobilitazione e restrittive; inoltre è stato disposto che i governatori devono pianificare la difesa territoriale. Per il Ministro delle Difesa russo la legge marziale è necessaria per “contrastare in modo più efficace il sabotaggio sempre più attivo da parte dei servizi di intelligence ucraini sia nella nuova che nella vecchia regione della Russia”.
Successivamente a questo provvedimento il ministro Shoigu ha avuto dei colloqui telefonici con i pari occidentali di USA, Francia, Turchia e Regno Unito, dicendosi preoccupato perché l’Ucraina starebbe preparando un attacco sotto falsa bandiera con una “bomba sporca” e intenderebbe mascherarlo come un’azione tattica nucleare russa. Identiche affermazioni sono state fatte dal Generale Gerasimov, capo di Stato Maggiore russo, ai paritetici di USA e Regno Unito. Ed anche il presidente Putin l’ha fortemente riaffermato alla 51a riunione del Consiglio di Sicurezza e Capi dell’intelligence tenutasi il 26 ottobre.
I ministri occidentali hanno rigettato tale teoria ma le asserzioni russe preoccupano gli analisti perché già altre volte la Russia aveva attribuito al nemico le intenzioni di fare cose che essa stessa ha poi fatto. La bomba sporca, più facile da realizzare rispetto ad una nucleare, è un esplosivo convenzionale inquinato con materiale radioattivo che all’esplosione verrebbe diffuso su vaste aree elevando il rischio di cancro e altre malattie legate alle radiazioni. Tale tipo di arma è tipicamente terroristica.
La Promulgazione della legge marziale e le asserzioni di Shoigu vengono lette come l’intenzione di voler innalzare il livello del conflitto nel momento in cui Mosca potrebbe cedere parte della regione di Kherson alla controffensiva ucraina.
E Proprio in previsione dell’offensiva ucraina il generale Surovkin, comandante delle operazioni russe, prepara dal punto di vista mediatico la ritirata parziale da Kherson. La giustifica come conseguenza delle intenzioni ucraine di colpire infrastrutture civili e residenziali che arrecherebbero danno alla popolazione civile.
Su queste dichiarazioni, come per la bomba sporca, si innesta un altro inganno informativo russo secondo cui gli ucraini preparerebbero, ancora sotto falsa bandiera, un attacco alla diga idroelettrica di Kakhovka il cui contenuto, 18Ml di metri cubi d’acqua, se fuoriuscisse incontrollatamente inonderebbe molte aree del territorio di Kherson sulle sponde destra e sinistra del fiume Dnipro. La tesi russa però non regge perché la distruzione della struttura, o parte di essa, non gioverebbe agli ucraini che usano la diga per scopi energetici. Viceversa favorirebbe una ritirata delle truppe di Mosca.
I russi per ora, da notizie sul terreno, si preparano a lasciare la parte Nord Ovest della regione, oltre la riva occidentale del fiume, e si organizzerebbero alla difesa della città di Kherson. In virtù di ciò le truppe russe potrebbero distruggere la parte superiore della diga, percorsa dalla strada, per proteggere il ripiegamento ed impedire l’inseguimento ucraino.