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Droni e missili russi piovono sull’Ucraina. Continuano gli attacchi indiscriminati da parte russa. Dall’inizio della guerra non si sono mai fermati neanche quando le truppe di terra da ambo le parti si trovavano in una situazione di stallo. Le difese aeree ucraine reagiscono bene e abbattono droni e missili ma qualcuno riesce ad attraversare la rete protettiva della contraerea di Kiev e fa danni alle cose ed alle persone.

Quella dello scudo aereo è un punto su cui il Presidente Zelensky batte molto. Bisogna creare una cupola protettiva che vada dalla linea del fronte ai territori in profondità perché non c’è luogo dell’Ucraina che non venga bersagliato dai russi. le regioni immediatamente a ridosso del fronte sono le più bersagliate, tra queste Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kherson e Mykolaiv. Quasi a premessa di future offensive di terra dopo la presa della città di Avdiivka avvenuta dopo mesi di durissimi combattimenti.  

Kiev però risponde e da quando ha disponibilità di droni e missili, specialmente dei primi di cui ha aumentato notevolmente la produzione interna, lancia simmetricamente attacchi sul territorio della Federazione Russa. Le regioni più sotto tiro sono Belgorod, Bryansk e Kaluga. Mosca reagisce dicendo che gli attacchi ucraini sono terroristici e non li considera come parte di una guerra simmetrica.

Intanto è prossimo l’anniversario della invasione russa. Il 24 febbraio scocca la fine del secondo anno di guerra ed entriamo nel terzo. Sul terreno assistiamo ad una ripresa dell’iniziativa russa. Mentre Zelensky chiede sempre a gran voce le munizioni necessarie per difendere il suo paese e dice che Mosca trae vantaggio dal ritardo degli aiuti militari.   

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