Gli ucraini sono convinti che la Russia si stia preparando per una grossa offensiva da qui a poche settimane, anche a febbraio. I russi amano i simbolismi e il 24 febbraio segna un anno dall’invasione. Lo ha detto il Ministro della Difesa ucraino, ormai dimissionario per lo scandalo di corruzione che ha investito il suo ministero, in una intervista alla “Pravda” il 5 febbraio.
Anche Andriy Yusov, rappresentante dell’intelligence di Kiev, ha affermato che tra febbraio e marzo si svolgeranno i più aspri combattimenti e che l’Ucraina è alla vigilia di una fase molto attiva al fronte. Secondo fonti del “Kiv Post” Putin ha ordinato alle sue truppe di impadronirsi delle intere regioni ucraine di Donetsk e Luhansk entro marzo.
C’è anche chi dice, come fa l’ultra-nazionalista ed ex ufficiale russo Igor Girkin, che una offensiva russa non avrà successo fino a quando non vi sarà una seria mobilitazione di forza lavoro, il supporto dell’apparato industriale e dell’economia. Molti concordano sul fatto che i russi avrebbero necessità di lanciare un attacco nell’immediatezza perché gli consentirebbe di colpire le difese ucraine prima che giungano gli aiuti militari occidentali e prima dell’approssimarsi della stagione acquitrinosa e fangosa che rende difficili le manovre meccanizzate.
Gli ucraini comunque non escludono alcuno scenario, tutto è possibile, e si stanno organizzando per rispondere agli attacchi delle truppe russe. La primavera comunque rimane il periodo a cui ucraini, russi, osservatori internazionali ed intelligence guardano per lo sviluppo di operazioni su larga scala. Queste se non decisive comunque sarebbero fondamentali.
Forze aviotrasportate russe nel Donbass
A conferma delle analisi di Kiev, e di alcune rivelazioni ai giornali, va notato che il Cremlino da qualche settimana sta facendo affluire sul fronte del Donbass truppe russe regolari. La conferma e data dall’immissione nell’area di Bakmut, e non solo, di truppe aviotrasportate altamente specializzate, le Vozdušno-desantnye vojskao (VDV). La loro presenza risponde anche ad una esigenza politica interna per l’affermazione del potere del Cremlino e del Ministero della Difesa nei confronti del finanziere Prigozhin, capo della compagnia privata Wagner. Le VDV prenderebbero il posto di queste ultime che in quell’area hanno speso molto e con la presa di Soledar hanno culminato la spinta offensiva. Proprio nell’area di Bakmut si stanno registrando durissimi combattimenti. Le truppe di Mosca circondano questa città che è praticamente isolata sulle linee di comunicazione terrestri.
Il Cremlino sta anche adottando misure amministrative-militari per integrare le aree occupate dell’Ucraina nel distretto militare meridionale russo (CSI-Comando Strategico Interforze Meridionale). Le (auto) proclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e le (annesse) regioni di Zaporizhzhya e Kherson sono state poste, militarmente, sotto il comando a tre stelle con sede a Rostov sul Don. Questa misura segue gli annunci fatti a gennaio dal Ministro della Difesa russo Shoigu secondo cui la riorganizzazione e l’espansione militare prevedeva la creazione di “gruppi di forze autosufficienti” in Ucraina. Secondo l’intelligence inglese l’esercito russo probabilmente, con questa misura, aspira a integrare i territori occupati in una posizione strategica a lungo termine. È comunque difficile che questo espediente possa avere effetti immediati sulla campagna militare russa. Nei citati territori la Russia già schiera forze che, provenienti da tutti i distretti militari, sono poste sotto un unico comando dedicato e presieduto dal Generale Gerasimov.
Gli USA allungano la gittata degli HIMARS
Forse alla luce di tutto ciò, tenendo conto delle preoccupazioni ucraine, l’amministrazione americana, guidata dal Presidente Biden, ha annunciato un ulteriore pacchetto di aiuti all’interno dei fondi dell’Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina (USAI-Ukraine Security Assistance Initiative funds). Il nuovo sostegno include: capacità di difesa aerea, veicoli corazzati di fanteria, missili anticarro Javelin, munizioni di artiglieria, razzi convenzionali e missili a lungo raggio per il sistema HIMARS che vanno ad aumentare la capacità delle truppe ucraine di colpire obiettivi in profondità fino a 150 Km.
Se in Ucraina la primavera è attesa come la stagione delle possibili manovre c’è un fatto sconvolgente e drammatico di questi giorni che influenzerà la geopolitica. Il terremoto in Turchia e Siria oltre ad avere effetti sulla regione medio orientale influirà sui rapporti tra Turchia, Siria e Russia, conseguentemente anche sulla guerra in Ucraina, sugli equilibri tra Turchia, NATO e USA. Ma di questo ne sapremo di più in seguito.
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