Venerdì 10 maggio 2024 è una data che potrebbe rimanere nella storia. L’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato la proposta del delegato degli Emirati Arabi dagli che da il via libera alla Palestina di diventare uno Stato membro delle Nazioni Unite. Si tratta di un notevole passo avanti nel campo del diritto internazionale, dal momento che la Palestina dal 2012 è un osservatore permanente delle Nazioni Unite.
Il mancato riconoscimento dell’ONU ha comportato una serie di svantaggi per il popolo palestinese. La risoluzione approvata ieri al palazzo di vetro potrebbe aprire la strada al piano “due Stati per due Popoli” che potrebbe mettere fine al conflitto in Medio Oriente. Il testo, nel corso della votazione, ha ottenuto ben 143 voti favorevoli e 9 contrari. Tra gli oppositori ci sono Israele (ovviamente), Stati Uniti, Argentina e Repubblica Ceca. Gli astenuti, invece, sono stati 25 e tra questi c’è anche l’Italia. Il prossimo step della risoluzione che porterebbe al riconoscimento della Palestina passerà dal Consiglio di Sicurezza. Il voto contrario e il veto posto dagli Stati Uniti potrebbero complicare l’iter, anche se l’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti si è raccomandata di “riconsiderare favorevolmente la questione”.
La reazione di Israele
Prima del voto l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha avuto parole dure riguardo la proposta del riconoscimento della Palestina. Il diplomatico dello Stato ebraico, secondo quanto riportato da Tgcom24, ha dichiarato: “Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni. Questo giorno rimarrà ricordato nell’infamia. Uno Stato terrorista palestinese che sarebbe guidato dall’Hitler dei nostri tempi. “State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani”.
Il plauso di Hamas
Attraverso il proprio canale di Telegram Hamas ha espresso soddisfazione per la risoluzione approvata dall’Assemble Generale dell’ONU: “Consideriamo questa risoluzione un riconoscimento della necessità che il nostro popolo palestinese ottenga i propri diritti legittimi e un’affermazione della cooperazione internazionale, a fronte della volontà Usa di sostenere la guerra di annientamento condotta contro di lui. Chiediamo ai Paesi liberi del mondo di intensificare i loro sforzi e di fornire tutti i mezzi di assistenza e sostegno al nostro popolo palestinese”.