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Stando a quanto riferisce l’agenzia di stampa americana “Bloomberg”, l’Ungheria ha bloccato la pubblicazione sul mandato d’arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente russo, Vladimir Putin.

Precedentemente, i ministri della Giustizia dei 26 Stati membri avevano rilasciato una dichiarazione a sostegno dell’indagine della Corte penale internazionale. L’Ungheria è stato l’unico Paese a non firmare il documento.

La notizia è stata pubblicata, a titolo personale, dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari esteri e difesa che si è svolto a Bruxelles.

Stando a quanto riportato da “Bloomberg”, la posizione del presidente ungherese, Viktor Orban, in merito al mandato d’arresto nei confronti del suo omologo russo sarà resa nota nel corso del prossimo Consiglio Europeo.

Questa mattina, intanto, i ministri degli Esteri e della Difesa, nel corso di una sessione congiunta, presso il Consiglio Affari esteri e difesa di Bruxelles, hanno concordato un piano per fornire un milione di munizioni a Kiev entro i prossimi 12 mesi.

Tre i punti chiave su cui si basa l’accordo

Borrel, al termine del Consiglio, ha presentato l’accordo, raggiunto nella sessione odierna, fondato su tre punti chiave:


Il primo riguarda l’utilizzo di un miliardo di euro, derivante dal Fondo europeo per la pace, per rimborsare gli Stati membri che forniranno munizioni dalle proprie scorte all’Ucraina.

Il secondo punto riguarda l’utilizzo di un altro miliardo di euro per rimborsare gli acquisti congiunti di munizioni da parte di Paesi dell’Unione Europea.

Il terzo punto, infine, prevede l’aumento della capacità produttiva europea che è diminuita di quattro volte nel corso degli ultimi decenni.

Sull’accordo raggiunto è intervenuto il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Il problema è fare in fretta, produrre in fretta e consegnare in fretta le munizioni all’Ucraina.
Il governo italiano – prosegue Tajani – ha l’autorizzazione del Parlamento per inviare materiale militare sino alla fine dell’anno. Qualora si dovesse decidere di mandare altro verrà informato il Copasir”.