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La risoluzione del consiglio di sicurezza dell’ONU c’è stata. Ieri dopo vari tentativi falliti per i veti incrociati, ed alternati, di alcuni membri permanenti del consiglio, si è giunti alla risoluzione 2728 che chiede “…un cessate il fuoco immediato per il Ramadan rispettato da tutte le parti che conduca ad un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche e umanitarie”.

Non è stato semplice arrivarci. Gli USA si sono astenuti e la Russia aveva provato a far cambiare un termine della decisione finale. L’ambasciatore russo chiedeva la sostituzione della parola “durevole” con “permanente”, non ha ottenuto il cambio ma alla fine ha votato positivamente. I due termini sono sinonimi ma il primo lascerebbe margini di azione ad Israele, secondo le Russia, di riprendere le operazioni in ogni momento dopo l’avvio del cessate il fuoco.

La risoluzione è stata accolta da parte di Israle e di Hamas con sentimenti opposti. Il primo la considera inappropriata oltre al fatto che non contiene alcuna condanna verso Hamas e per ciò che ha fatto il 7 ottobre scorso. Il secondo invece esulta e si dice disponibile ad impegnarsi in un processo di scambio tra prigionieri di entrambe le parti.

Israele considera l’astensione USA un tradimento, o quasi, della politica attuata finora dall’inizio della guerra a Gaza. Non la pensano cosi gli americani che dicono di aver sempre subordinato un cessate il fuoco al rilascio incondizionato degli ostaggi. L’atteggiamento degli USA in seno alla decisione del consiglio di sicurezza acuisce ancora una volta le tensioni esistenti tra il governo Netanyhau e l’amministrazione Biden. Gli americani con la loro astensione hanno forse voluto mandare un segnale chiaro, la loro pazienza ha un limite. E l’hanno segnalato nel luogo più rappresentativo della diplomazia internazionale.

Israele fa notare, rimarca, che la risoluzione parla di cessate il fuoco immediato per il Ramadan ma non condiziona questo ad un rilascio immediato degli ostaggi. Per lo Stato Ebraico questo danneggia ogni sforzo fatto finora in tal senso.

Su queste basi si vedrà se si giungerà realmente al cessate il fuoco. Se da parte di Israele non c’è intenzione di giungervi fino al rientro di tutti gli ostaggi, dall’altra Hamas non li rilascerà senza avere in cambio prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri di Israele. Moralmente la risoluzione è importante ma praticamente sarà di difficile attuazione visti i presupposti.

Intanto le trattative per giungere ad una soluzione di scambio procedono. Hamas forte della risoluzione del Consiglio di Sicurezza conferma la sua posizione: cessate il fuoco completo, ritiro completo dell’IDF dalla Striscia, rientro degli sfollati e un vero scambio di prigionieri.