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C’è una nuova malattia respiratoria che circola nell’aria, MERS, sindrome respiratoria mediorientale (in inglese: Middle East Respiratory Syndrome), più comunemente chiamata ‘sindrome del cammello‘.

Si tratta di una lontana parente del Covid19 ma questa nuova influenza ha una mortalità maggiore (per covid muoio il 10% delle persone contagiate, con questa ‘variante’ i decessi sono del 30%).

Nonostante sia in grado di causare una forma di malattia più grave, sembra che l’influenza del cammello si trasmetta meno facilmente tra le persone rispetto al Covid. Al di fuori dei contagi ospedalieri o di piccoli cluster familiari, i casi sono sporadici, in genere legati a persone che hanno avuto contatti con cammelli o prodotti da essi derivati, come il consumo del latte di cammello non pastorizzato.

Questa malattia, però, non è affatto recente. La prima volta fu individuata il 24 settembre del 2012, in Arabia Saudita da un virologo egiziano, Ali Mohamed Zaki, che dovette indagare su un caso di morte di un uomo di 60 anni per un’apparente polmonite.

Perché la sindrome del cammello è collegata ai mondali?

Il 2 dicembre il governo Australiano ha pubblicato un comunicato con il quale invita tutti i viaggiatori in rientro dai Paesi mediorientali, inclusi i tifosi recatisi in Qatar, a prestare attenzione alla possibile insorgenza dei sintomi tipici. Ma questo è solo un invito a cautelarsi, NON è un allarme. Questo avvertimento è stato fatto anche ai tifosi inglesi.