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Il conflitto in Medio Oriente, dove erano coinvolti finora Israele e le forze di Hamas, è destinato ad espandersi nei prossimi giorni. Nella giornata di ieri, lunedì 1 aprile, infatti, Israele ha effettuato un raid a Damasco in Siria colpendo un edificio del consolato di Teheran. A riportarlo è stata la Tv araba Al-Jazeera. Nell’attacco aereo hanno perso la vita undici persone tra cui un capo Pasdaran iraniano. Secondo alcune fonti, ancora da verificare, si presume che era in corso una riunione tra esponenti Pasdaran e Hamas.

L’attacco potrà innescare una escalation tra Israele, l’Iran e l’asse della resistenza islamica. A dare conferma di ciò sono le parole dell’ambasciatore iraniano a Damasco, Hossein Akbari, che inseguito al bombardamento di israeliano ha annunciato, come riportato da Rai News, che la reazione di Teheran sarà dura:“Risponderemo all’attacco nello stesso modo, al momento giusto e nel luogo giusto”. Secondo il direttore dell’ Istituto studi Israele, Tamir Hyman, l’attacco areo delle scorse ore è l’omicidio più importante dopo quello del generale Soleimani ucciso in Iraq il 7 gennaio 2020.

Il raid si è verificato in un periodo delicato per Netanyahu, che al momento si trova in ospedale per via di un intervento all’ernia. Ma oltre alle condizioni di salute il Premier deve fare conti anche con la crescente ostilità da parte del popolo israeliano contrario alla sua politica. Nelle ultime ore migliaia di cittadini sono scesi in strada per chiedere le sue dimissioni davanti alla Knesset (il parlamento israeliano).

Attraverso una nota, riportata da Rai News, il ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov ha espresso il parere del suo paese in merito alla vicenda: “Condanniamo fermamente questo attacco inaccettabile contro la missione consolare iraniana in Siria, qualsiasi attacco contro un edificio diplomatico è “inaccettabile”.