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di Giuseppe Esposito

I giorni scorsi gli Usa hanno annunciato lo stanziamento di altri 270 milioni di dollari per l’Ucraina. Si tradurrebbe in forniture militari: 4 sistemi HIMARS, 36.000 munizioni di artiglieria, 580 droni Phoenix Ghost e sistemi anticarro.
Secondo le dichiarazioni del segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Oleksiy Danilo, la distribuzione ed il loro monitoraggio verrebbe garantito dal sistema informativo e analitico ucraino (COTA). Come già avverrebbe da molto tempo.
Intanto i russi continuano a costituire battaglioni volontari da impiegare in Ucraina. Verrebbero generati a livello regionale. Ci sarebbe poi in atto una coscrizione di medici in tutta la Federazione per inviarli sul campo in soccorso dei militari impiegati in guerra.

Nel Donbass l’obiettivo è la conquista del Donetsk e passa per la presa di Sloviansk e Kramatorsk. Per arrivarci i russi si concentrano prima su Siversk (ad est) e Bakmut (a sud). Su queste due ultime città si registrano solo piccoli avanzamenti. La resistenza ucraina respinge le truppe russe. Queste si fanno precedere dal fuoco intenso dell’artiglierie che si abbatte sugli insediamenti alle periferie.
Sloviansk è attraversata dalla E40 che la collega a Bakmut. A cavallo dell’arteria autostradale è organizzata una forte difensiva ucraina. La città per ora è minacciata dalle truppe russe da Nord (provenienza Izyum). Lo sarebbe anche da est e da sud se Siversk e Bakmut cadono. Sia Sloviansk che la sua gemella Kromatorsk sono oggetto del fuoco di artiglieria ed attacchi missilistici.

Sul fronte Sud I russi continuano nella fortificazione delle posizioni negli Oblast di Kherson e Zaporizia. Temono la controffensiva ucraina e si preparano.
Gli ucraini cercano di interrompere le linee di comunicazione russe (GLOC). Bombardano dei ponti controllati dai russi che conducono verso la città di Kherson. I viadotti non sono danneggiati ma il loro attraversamento da parte russa è difficoltoso, rallentato e pericoloso. Le forze di Mosca lanciano missili sugli abitati che si trovano lungo la linea di contatto (fronte).
La città di Mykolayiv è bersagliata. Missili si abbattono su di essa.
Gli Ucraini sfruttando il braccio lungo delle artiglierie avute in rinforzo e si concentrano sulla distruzione di infrastrutture utilizzate dai russi come depositi munizioni o ricoveri logistici nella regione di Kherson. Ma anche sui posti di comando e controllo delle truppe russe nelle vicinanze dell’aera della centrale nucleare di Zaporizhzhya.

Da ambo le parti, Ucraina e Russia, si dice che agosto potrebbe rappresentare un periodo di svolta nei combattimenti. Da parte russa fanno eco le parole del Ministro Lavrov: gli obiettivi militari russi non sono solo nel Donbass e sull’Ucraina orientale ma riguardano “una serie di altri territori”.
Per parte Ucraina la controffensiva sulla città di Kherson e sull’Oblast omonimo è imminente. Ci riprenderemo i nostri territori. Le parole del presidente Zelensky vanno in questa direzione. Forte anche del supporto che sta ricevendo dall’occidente.