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Il Presidente Zelensky nella sua recente visita a Washington ha ricevuto il sostegno dagli USA e l’assicurazione sull’invio dei “Patriot”. Il presidente Putin ha detto che è un sistema vecchio e la Russia troverà un antidoto. L’Ucraina rassicurata per l’arrivo del sistema di difesa “Patriot” è comunque in allerta per l’aumento del numero di militari russi in Bielorussia. Kiev teme un’offensiva di Mosca da Nord. Il Gen. Serhiy Nayev, comandante delle forze di difesa ucraine, valuta che i russi dislocati in Bielorussia avrebbero le capacità sufficienti per creare delle minacce e condurre azoni tattiche. Da tempo le forze russe e quelle bielorusse conducono addestramento congiunto ma questo, secondo alcuni osservatori, non significa che le truppe di Minsk entreranno nel conflitto. La Bielorussia ha anche ricevuto i missili balistici tattici ipersonici a corto raggio “Iskander” e il sistema d’arma antiaereo a lungo raggio “S-400”.

Per quanto riguarda gli scontri in atto c’è da evidenziare che Kiev ha portato un altro attacco, con drone, alla base aerea russa di Engel sul Volga. Ciò dimostra la capacità delle truppe ucraine di saper colpire in profondità. Yurii Ihnat, portavoce dell’aeronautica ucraina, pur non rivendicando apertamente l’attacco ha affermato che le esplosioni avvenute nella base aerea, in Russia, sono “le conseguenze delle azioni di Mosca”.

Bakmut è un inferno. A sud i russi organizzano le difese.

Il fronte più caldo rimane la regione di Donetsk nel Donbas. L’obiettivo russo, sempre dichiarato, è la conquista dell’intera regione. Nell’area della città di Bakmut gli scontri vanno avanti da mesi. La pressione delle truppe di Mosca verso la città è costante. È una guerra di logoramento e «La battaglia di Bakmut è un inferno, semplicemente un inferno», così riferisce un’ufficiale ucraino. Qui sembra di essere catapultati indietro nel tempo perché i combattimenti assomigliano ai tragici scontri della prima guerra mondiale.

Analisti stimano che i russi avrebbero guadagnato nell’area, dal 1° ott. al 20 dic., circa 192Kmq di terreno. È stato anche notato che gli attacchi di artiglieria russa sono calati di intensità e questo farebbe presuppore una carenza di munizionamento. La città è uno snodo ferroviario e di vie di comunicazioni stradali importanti. I russi conquistandola avrebbero facilità di movimento verso Sloviansk e Kramatorsk a Nord-Ovest. Ed è per questo che gli ucraini oppongono una strenua resistenza.

Sul fronte Meridionale, a Kherson orientale – sponda sinistra del Dnipro, i russi sono impegnati nell’organizzazione delle linee di difesa per contrastare una eventuale offensiva ucraina e per proteggere la penisola di Crimea. Le forze speciali russe, le “Spetsnaz”, starebbero effettuando delle ricognizioni nel delta del Dnipro per studiare l’organizzazione ucraina sulla riva destra.In Crimea le truppe di Mosca rafforzano le difese anche sulle spiagge e costringono i proprietari di abitazioni ad evacuare per non interferire con le operazioni. Sulla penisola, secondo mil-blogger russi, alcune formazioni ucraine starebbero conducendo ricognizioni per verificare le difese russe.

Anche la religione divide Ucraina e Russia.

Il Natale appena passato ha segnato un ulteriore solco tra Ucraina e Russia. Gli ucraini non vogliono avere nulla in comune con i russi, neanche le festività religiose. Per questo hanno anticipato il Natale ortodosso, dal 7 gennaio al 25 dicembre, facendolo coincidere con quello cristiano. Gli appelli alla pace specie in questo periodo sono ripetuti da più parti. Il presidente Zelensky avrebbe preparato un piano di pace in 10 punti, alla valutazione dei G7 e da presentare a Putin il 24 febbraio prossimo, ma la risposta anticipata del Cremlino è stata lapidaria “non tiene conto della realtà attuale, che non può essere ignorata”.

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