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Ennesima aggressione omofoba perpetrata da un genitore nei confronti del suo stesso figlio.

Purtroppo nel 2022 ancora dobbiamo sentir parlare di ‘non accettazione’ nei riguardi di persone che hanno un orientamento sessuale diverso.

L’ultima agghiacciante aggressione di questo tipo è avvenuta il 6 agosto a Salerno, dove due ragazze si erano recate per lavoro. Si chiamano Francesca e Immacolata, rispettivamente di 39 e 23 anni. Una volta arrivate a Napoli, sono state ospitate da una parente della seconda nell’abitazione che si è poi rivelata essere teatro dell’aggressione.

La vicenda è stata resa nota dal consigliere regionale campano di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.

“Mio padre ci ha detto ‘Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? E’ arrivato il momento’, e poi ci ha colpito” racconta Immacolata ai Carabinieri di Crotone.

E aggiunge: “Mia madre ha assistito all’aggressione e non ha fermato mio padre, anzi ha provato a bloccarci mentre scappavamo”.

Sulla base di quanto denunciato dalle due giovani, il padre di Immacolata ha accoltellato la figlia e la compagna perché rifiutava la loro relazione.

“Entrambe abbiamo riportato qualche ferita, ma siamo riuscite a scappare. Fino alle 5 del mattino però mio padre ci ha inseguite e minacciate. Abbiamo chiamato il 112 e i carabinieri sono intervenuti accompagnandoci nel nostro domicilio di Salerno per fare le valigie e tornare poi a Crotone in sicurezza. Lui ad oggi nega tutto, ma abbiamo le prove di quello che ha fatto”.

Una volta tornate in Calabria, le due ragazze si sono recate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Crotone per farsi medicare: sul corpo avevano numerose escoriazioni e ferite lievi di arma da taglio. Ai Carabinieri, la 23enne ha detto:  «Io sono della provincia di Napoli, la mia fidanzata di Crotone. Il 6 agosto eravamo a Salerno a casa di una parente, perché il lunedì avremmo dovuto iniziare a lavorare in un negozio. In quella casa c’erano anche mia madre e mio padre, che sapevano della nostra relazione, che va avanti da più di un anno».

“Papà mi diceva che aveva provato ad accettare quella relazione per il mio bene. Ma poi negli ultimi tempi mi ripeteva spesso: ma non ti fa schifo stare con una donna? Non ti fa schifo baciarla?».

«La sera del 6 agosto papà aveva invitato Francesca al bar a prendere un prosecco – prosegue Immacolata – Ma io li avevo seguiti da lontano perché ero inquieta. Quando sono tornati dal bar ho notato che era un po’ brillo. Ho visto Francesca e l’ho abbracciata. È stato allora che ha tentato di accoltellare la mia compagna gridando. Io ho provato a difendere la mia ragazza e sono stata colpita. Per fortuna di striscio, siamo state agili a schivare i colpi. Le ferite sono superficiali. Eravamo a piedi e questo ci ha salvato la vita. Fossimo state in auto, forse non avremmo avuto scampo”.