Alluvione Romagna, scatta allerta infezioni, Andreoni (Fulop): “Tenere alta l’attenzione ma no ad
allarmismo”
“A seguito degli eventi catastrofici, che hanno interessato tutta l’area Romagnola, il rischio di inquinamento
della rete idrica e della commistione tra acqua potabile e liquami è molto alto – ha affermato Massimo
Andreoni, presidente del comitato scientifico Fulop e direttore scientifico Simit (Società Italiana di Malattie
Infettive) – Siamo preoccupati per la situazione e l’attenzione deve essere massima, ma non bisogna creare
allarmismi e generare il panico nella cittadinanza. Il lavoro che le forze dell’ordine, la protezione civile, i
vigili del fuoco e i tantissimi volontari accorsi stanno portando avanti è di vitale importanza e non va
interrotto, non ci sono ragioni per farlo, ma è utile adottare delle precauzioni per evitare il rischio della
diffusione di infezioni. Quello che si deve fare prima di tutto è bere acqua in bottiglia e non bere acqua dai
rubinetti, poiché potrebbe essere inquinata dalla presenza di enterobatteri che potrebbero causare
infezioni gastrointestinali e cutanee. Pertanto chi sta operando immerso nell’acqua, anche solo
parzialmente, deve utilizzare guanti e stivali, in modo da protegge quanto più possibile la cute. Sciacquare e
lavare continuamente le mani è una precauzione necessaria e sempre valida. Un’altra precauzione utile è il
richiamo del vaccino per l’antitetanica, che, ricordiamo, andrebbe rinnovato ogni 10 anni e ci difende dal
tetano. Infine bisogna informarsi e sapere cosa sta accadendo nella zona in cui si vive. Purtroppo in eventi
così tragici il rischio infezioni è sempre elevato, utilizzare queste piccole precauzioni ci difende da tanti
inutili rischi”. Ha concluso Massimo Andreoni, presidente del comitato scientifico Fulop, associazione
presieduta da Raffaele Di Monda che da anni si occupa del contrasto alle infezioni in Italia, con particolare
riguardo alle infezioni correlate all’assistenza.
