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Un lungo applauso e il volo di palloncini bianchi hanno salutato l’arrivo al Duomo di Catania della piccola Elena del Pozzo. La bimba di appena 5 anni uccisa dalla madre Martina Patti. Probabilmente, nella sua abitazione di Mascalucia. A salutarla alcune centinaia di persone. Tra cui le mamme e le insegnanti di “Hakuna Matata”, la scuola di Elena. Ad accompagnare il piccolo feretro il padre Alessandro, i nonni e altri familiari. Presente, tra gli altri, anche il sindaco di Mascalucia Vincenzo Magra, che ha indetto per la giornata dei funerali il lutto cittadino. La messa funebre è stata officiata dall’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna. “Tutti noi, come giudici, siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato – questo un passaggio dell’omelia di don Luigi Renna -. Ho letto su un muro della città una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”. Ed ancora: “Un bambino non è capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi”. “Quando non mettiamo al centro i piccoli, perdiamo il metro per giudicare ciò che è importante – ha aggiunto monsignore -. Ed ecco bambini contesi, barattati nella loro dignità e nei loro diritti, resi ostaggio dalla nostra incapacità d’amare”. “Basta con queste violenze. I figli sono ‘pezzi di cuore’, come si dice popolarmente”, ha esortato Luigi Rega, concludendo “cari adulti tenete fuori i bimbi dai vostri conflitti”.