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Il 22 febbraio l’Italbasket scenderà in campo per le qualificazioni europee. La Nazionale affronterà la Turchia e 3 giorni dopo sarà di scena contro l’Ungheria. Queste due partite saranno importanti per gli azzurri che hanno intenzione non solo di poter staccare il pass ma magari tornare a dire la loro in ambito europeo. Nel Girone B c’è anche l’Islanda che potrebbe regalare qualche piccolo problema al resto delle partecipanti. Il gruppo Azzurro è ben consolidato e diretto molto bene dal coach Pozzecco. L’ex playmaker sa come gestire i ragazzi e soprattutto la tensione in vista di un torneo importante come l’Europeo.

Foto twitter account Italbasket

A Il Corriere della Sera, il CT Pozzecco ha spiegato le difficoltà nello scegliere gli azzurri nelle convocazioni e la metodologia degli allenamenti: La scelta è la parte più complicata del mio mestiere. Lavoro molto, come si è capito, con il mio staff ma la responsabilità della convocazione ricade giustamente su di me. Petrucci e io siamo diversi, ma poi non così tanto: nel rispetto del suo ruolo così prestigioso, lo considero un amico. Entrambi non ci prendiamo troppo sul serio, siamo consapevoli che non salviamo delle vite, che ci sono realtà più importanti, che la base del nostro compito è divertire, questo è anche il miglior modo per un giocatore di vivere la Nazionale. Si parla tanto di squadra e poco di individualità, un aspetto questo fondamentale, ma un po’ trascurato: le squadre sono fatte di individui, il mio compito è agevolare la loro vita di giocatori. Devo fare scelte non solo logiche ma anche compatibili l’una con l’altra. Indispensabile non chiedere ai giocatori compiti contraddittori. La prima esigenza di un allenatore si chiama squadra, avere uno spirito di unione. Però, cosa può accadere? Che il tecnico non faccia nulla perché tutto ciò avvenga.