Dopo l’ultimatum sulle questioni balneari, il Governo Meloni riceve l’ennesimo aut aut da Bruxelles sulla ratifica la ratifica del trattato del Meccanismo europeo di stabilità (Mes).
In un momento molto delicato per le banche e per i mercati finanziari, dopo il crac della Silicon Valley Bank negli USA, e il crollo in borsa della Deutsche Bank, i vertici dell’Unione Europea incalzano il governo italiano sul Mes, in quanto legame tra Mes e il Fondo di risoluzione dovrà essere in funzione dal primo gennaio 2024.
Nonostante le rassicurazioni da parte del presidente francese Macron e del presidente della BCE Christine Lagarde sulla solidità del sistema europeo, il presidente dell’Eurogruppo, l’irlandese Paschal Donohoe, pressa l’Italia sulla ratifica del fondo salva – Stati:
“E’ molto importante che andiamo avanti con la piena ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità, l’Italia è lunico Paese che manca ancora all’appello”.
Sul tema permane lo scetticismo del Premier Giorgia Meloni, da sempre contraria alla ratifica del trattato, e che ha dichiarato alla stampa al termine del Vertice Euro, l’ultimo degli appuntamenti europei del Presidente del Consiglio a Bruxelles: “Il ragionamento va fatto in un quadro complessivo.
Credo che la materia non vada discussa a monte ma vada discussa a valle e nel contesto nel quale opera – prosegue la Meloni- .
Ci sono altri strumenti, che sono anche più efficaci nell’attuale contesto.
Sta mattina abbiamo discusso di Unione bancaria, e nel tema di un back stop (rete di sicurezza) il Mes è una sorta di cassazione, il primo grado è l’Unione bancaria”- conclude il Presidente del Consiglio.
In Italia, il tema del Mes è da tempo al centro di polemiche e lotte politiche.
L’iter delle proposte di legge potrebbe partire già dalla prossima da parte dei gruppi Pd e Terzo Polo in Commissione Esteri alla Camera.
Importanti novità a riguardo potrebbero arrivare nel mese di aprile.