Oggi ricorre il 22esimo anniversario della morte di Luigi Sequino e Paolo Castaldi. Vittime innocenti della camorra. Furono assassinati il 10 agosto del 2000. Per ricordarli, dal Comune di Napoli sono stati deposti fasci di fiori sulle tombe nel cimitero di Pianura. Quella tragica sera, Luigi e Paolo (20 e 21 anni) erano in auto. Parcheggiata nelle vicinanze dell’abitazione del primo, a Pianura, quartiere di Napoli. Erano prossimi alla partenza per le vacanze, con meta la Grecia. Dal buio sbucarono due motorini. In sella c’erano i loro sicari. Affiancata la vettura, attraverso uno dei finestrini aperti, i killer spararono numerosi colpi di pistola. Per i due amici non ci fu scampo. Morirono sul colpo. Da quanto emerse dagli atti giudiziari, i due ragazzi erano stati scambiati per i guardaspalle del pregiudicato Rosario Marra. Il boss era residente proprio in quella strada. Come ricostruito da inquirenti ed investigatori, quella sera, come in altre precedenti, i sicari erano in giro per una spedizione di morte. L’ordine del clan Pesce era punire affiliati a quel capoclan. Ad una cosca nemica, con cui era in atto un sanguinario conflitto. Per quel duplice assassinio, nel novembre 2007, sono stati condannati all’ergastolo Pasquale ed Eugenio Pesce. I due sono stati riconosciuti quali esecutori materiali dell’agguato. Come mandante fu arrestato e condannato Luigi Mele. Un episodio mai dimenticato non solo dalla gente del quartiere. All’epoca, fece scalpore suscitando rabbia e commozione in quanti conoscevano le due vittime. Due “bravi ragazzi”, a cui la camorra spezzò la vita ancora giovanissimi.
