Dopo essere finita nel dimenticatoio per oltre un anno dopo il suo arresto in Ungheria, avvenuto l’11 febbraio 2023, Ilaria Salis, la trentanovenne militante antifascista di Monza, è stata ripresa in un tribunale ungherese il giorno della prima udienza incatenata mani e piedi. In seguito alle immagini shock che hanno provocato lo sdegno dell’opinione pubblica, con molti vip come Fiorello, Morgan a lanciare appelli di solidarietà e la richiesta di un rimpatrio. La Farnesina ha convocato l’incaricato d’Affari ungherese per protestare contro le condizioni di detenzione dell’attivista e chiedere gli arresti domiciliari in modo da poterla riportare in Italia.
Intanto, in occasione del consiglio europeo straordinario del 1 febbraio, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo Victor Orban per cercare di trovare una soluzione sul caso Salis. Nel rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese.
A tal proposito, come riportato dall’Ansa, il ministro degli Esteri e vice premier, Antonio Tajani, ha dichiarato “Orban non c’entra niente. Non è che il governo decide il processo. La magistratura è indipendente”.
Le cause dell’arresto
Insegnate di origine sarda trapiantata in Lombardia di 39 anni, Ilaria Salis è accusata di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti l’11 febbraio 2023 a Budapest in occasione della “Giornata dell’onore”, la commemorazione della resistenza nazista all’Armata Rossa nel 1945.
Per questo motivo l’attivista antifascista rischia 24 anni di carcere in Ungheria e i legali della maestra lombarda contestano sia l’impossibilità di visualizzare i contenuti delle telecamere che hanno ripreso l’aggressione, sia la mancata traduzione dei capi di accusa in italiano e in inglese.
Come riportato da Tgcom24, in merito alle immagini del tribunale ungherese Roberto Salis, padre di Ilaria, ha dichiarato: “Sta crescendo un’onda per cercare di screditare le azioni di mia figlia. Stanno girando foto di un reato commesso in Ungheria per cui mia figlia non è accusata, se tutto quello che ha passato non ha portato a nessuna confessione è lecito pensare che Ilaria non abbia nulla da confessare”.
Per il momento l’intervento della diplomazia italiana ha avuto come effetto la possibilità della famiglia di avere due colloqui al mese con la famiglia, provvedimenti giudicati tardivi dal padre di Ilaria Salis. Intanto le opposizioni hanno chiesto un’informativa del premier Giorgia Meloni.