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E’ estremamente difficile trovare le parole per descrivere l’emozione provata nell’assistere all’incredibile prestazione di Jannik Sinner.

Colui che lunedì diventerà il numero 1 azzurro (Berrettini ha perso 1200 punti) ha dato prova di essere uno dei migliori tennisti al mondo e soprattutto un grande atleta. Si perché la partita contro Carlos Alcaraz era tutta una questione di prestanza fisica. E’ in questi termini che molti hanno spiegato l’impossibilità dell’altoatesino nel poter battere uno come lo spagnolo, che quest’anno ha conquistato i tornei di Madrid, Barcellona, Miami e Rio. Tutto a 19 anni appena compiuti, così ottenendo l’appellativo di ‘erede legittimo di Rafael Nadal’.

Sinner invece, quest’anno non ha vinto alcuna competizione. Anzi, il 2022 dell’azzurro finora è stato macchiato da innumerevoli infortuni e conseguenti forfait che gli hanno impedito di avere continuità. Il nativo di San Candido ha dovuto peraltro affrontare cambiamenti drastici nel suo team, lasciando quello di Riccardo Piatti per farsi seguire da Simone Vagnozzi.

I precedenti tra i due segnano 2-0 per lo spagnolo, che ha sconfitto Jannik nel 2019 al Challenger di Alicante (6-2, 3-6, 6-3) e nel 2021 al Masters di Parigi-Bercy (7-6, 7-5).

Sinner vs Alcaraz: i primi due set

In ragione della meno importante muscolatura e della scarsa adattabilità del suo gioco sull’erba, Jannik era considerato più che sfavorito alla vigilia dell’incontro. Lo stesso Alcaraz in conferenza stampa aveva dichiarato di essere abbastanza sicuro di poter battere l’italiano. Eppure, lo spagnolo (e chi continua da mesi ad esaltarlo, facendo notare come sia molto più talentuoso di Sinner) si è dovuto ricredere. E ha dovuto farlo già nel primo set, quando l’azzurro ha strappato all’avversario due break conquistando 5 game di fila e chiudendo il parziale con il punteggio di 6-1.

Il sesto game consecutivo arriva in apertura del secondo set, quando la quinta testa di serie perde un’altro turno di battuta, costatogli il parziale. Infatti l’iberico non riesce a contro-breakkare l’italiano, che chiude il set per 6-4, tenendo a zero il servizio. Eppure, gli applausi del Centrale si sentono solo quando il punto lo mette a segno lo spagnolo. A onor del vero, anche i telecronisti di Sky sembrano avere una inimmaginabile e netta preferenza per Alcaraz.

Terzo set

Ad inizio terzo set il nativo di Murcia, palesemente sotto pressione, lotta per tenere il proprio servizio, salvando tre palle break e vincendo 5 punti di fila. Fino al settimo game i due atleti tengono pressoché a zero la propria battuta, per poi cominciare a darsi battaglia nei vantaggi. Alcaraz sembra aver ritrovato la sua incisività e costringe l’azzurro ad allungare il set portandolo sul 5-5. Dopodiché si aggiudica a zero (con il nono ace del match) l’11esimo game garantendosi di giocare il tie break. Nell’atto conclusivo del terzo set la situazione è di assoluta parità. Fino a che lo spagnolo, come da sua specialità, in un momento così critico dimostra tutta la sua bravura, cancellando due match point e chiudendo con 10 punti a 8.

Quarto e ultimo set

Tutto da rifare per Jannik, che con molta difficoltà sul servizio riesce a vincere il primo game del quarto set, dopo aver annullato due palle break. Le malcapitate discese a rete incrinano le sue chances di poter concludere un game senza arrivare ai vantaggi, che fanno sprecare a Sinner troppe energie. Ma ecco che, nel quarto gioco, Alcaraz regala a Sinner il break, che, seppur in apnea dopo tre ore di gioco, sale 4-1 dopo aver cancellato tre palle del controbreak. Carlos e Jannik tengono i propri turni al servizio fino a che, nel nono game, Sinner mette finalmente a segno il match point chiudendo l’incontro per 6-3.

Jannik Sinner arriva per la prima volta in carriera ai quarti di finale di Wimbledon, il più antico e prestigioso tra i Grand Slam, dove potrebbe incontrare Novak Djokovic.

In questo match abbiamo assistito ad un Sinner a dir poco spettacolare, che ha sfoderato un servizio quasi inviolabile, una risposta degna di Djokovic e colpi che hanno mandato in visibilio il pubblico sugli spalti. La vittoria è ancor più meritata considerando che Alcaraz è stato altrettanto fenomenale nel cercare di rimettersi in partita e rincorrere lo sfidante. Ha anche avuto il supporto e gli incoraggiamenti di pubblico e coach (l’ex numero 1 Juan Carlos Ferrero) per vincere sull’altoatesino, che mai come oggi era assolutamente glaciale e conciso.

Un’ottavo di finale indimenticabile per i tifosi italiani, che ha visto sfidare in campo i giocatori più giovani presenti al torneo. 20 anni Sinner, 19 Alcaraz: è l’ottavo di finale più giovane a Wimbledon dall’edizione 1973, quando si sfidarono Connors e Mitton. Un match mozzafiato svoltosi sul Centrale di Wimbledon. Proprio nel giorno in cui si celebrano i suoi 100 anni, alla presenza della leggenda del tennis Roger Federer.