Quasi tutti in rosso e arancione. Il giallo è sparito. E’ l’Italia dalle zone a colori. Della speranza di vedere l’Rt sotto la soglia dell’1. Delle autocertificazioni alla mano. Dell’attesa che il ministro Speranza dia buone notizie. A due giorni dal nuovo monitoraggio sull’evoluzione dell’epidemia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute previsto per venerdì 26 marzo, lo scenario è ancora ballerino. Ci sono 3 Regioni che potrebbero cambiare ancora colore. In base ai dati aggiornati sulla curva epidemiologica trasmessi tra circa 48 ore alla cabina di regia, il ministro della Salute potrebbe emanare una nuova ordinanza sugli eventuali cambi di colore di alcuni territori: il provvedimento entrerebbe in vigore a partire da lunedì 29 marzo.
La Toscana in rosso?
Sono al momento di colore rosso Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Trento, Puglia, Veneto. E sono in zona arancione Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano. La zona gialla è stata eliminata nell’ultimo decreto firmato da Mario Draghi. La Toscana rischia di entrare in zona rossa da lunedì 29 marzo con la nuova ordinanza di Speranza. Dopo più di un mese in arancione, la regione è vicina alla zona rossa a causa di una crescita dei contagi che ha portato la regione a superare il limite settimanale dei 250 casi positivi ogni centomila abitanti (al momento siamo a 255). L’Rt regionale è ancora sotto la soglia limite dell’1.25, ma preoccupa la situazione di Firenze, finora argine alla pandemia con contagi contenuti. In questi ultimi giorni però si riscontrano numeri consistenti e questo rischia di sancire il cambio di colore di tutta la Toscana da lunedì prossimo.
Il Lazio verso l’arancione?
Colore arancione per il Lazio? A sperare è la Regione, attualmente in rosso, il cui indice Rt in soli 7 giorni è passato da 1.3 a 1.09, con la proiezione che porterebbe la regione sotto la fatidica soglia dell’1, e nello specifico a 0.95 secondo il presidente dell’ordine dei medici Antonio Magi. Se così fosse, il passaggio in zona arancione sarebbe assicurato, ma tutto dipenderà dai dati reali che saranno comunicati nel consueto monitoraggio del venerdì. Nel frattempo in tutta la regione le restrizioni rimarranno quelle in vigore finora, con scuole chiuse, negozi con serrande abbassate e ristoranti e bar a cui sarà consentito solo l’asporto e le consegne a domicilio.
La Lombardia
Anche la Lombardia spererebbe in un ritorno all’arancione. L’ultimo monitoraggio dell’Iss stimava l’indice di contagio (Rt) a 1,16, con un intervallo compreso tra 1,15 e 1,18. Sperare è lecito, ma la situazione epidemiologica è ancora delicata. Le difficoltà maggiori si registrano negli ospedali che continuano ad accogliere più pazienti Covid di quanti ne riescano a dimettere.
Il prossimo decreto legge
Il Governo, intanto, discute del prossimo decreto legge che andrà a sostituire quello in scadenza martedì 6 aprile. Secondo fonti ministeriali, il provvedimento potrebbe dare i primissimi segnali di riapertura. Ma solo i dati che emergeranno nei prossimi giorni porteranno, la prossima settimana, a decidere le nuove misure. Chi cambierà ancora colore? Gli indici di quali Regioni scenderanno? Dati e decreto riveleranno. Al momento non è dato saperlo. Ai posteri l’ardua sentenza.
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