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Scontro tra leader. Un Ferragosto “caldo” per la politica nazionale. In avvicinamento al 25 settembre prossimo, quando ci sarà l’appuntamento con gli italiani che dovranno scegliere i loro rappresentanti, il loro futuro governo. Non passa giorno che non ci sia una polemica, che non ci sia chi, alleanza o movimento o partito che punti alla dialettica controcorrente, per affermare le proprie idee, giuste o sbagliate o improponibili che siano. La politica, come tutti sanno, è tutto ed il contrario di tutto. In attesa della direzionale nazionale del Pd, rinviata al pomeriggio (per ora) per “fisiologiche discussioni” sulle candidature, delle parlamentarie del M5S di Beppe Grillo e Giuseppe Conte, fissate per domani, ecco l’attacco di Luigi de Magistris (nella foto), capo politico di Unione Popolare a uno dei due leader del Terzo Polo. “Calenda chiede un confronto tra i leader delle quattro coalizioni – sostiene l’ex sindaco di Napoli -. E quali e quante sono le coalizioni? Decide lui?“, si chiede, attraverso i social, il portavoce del movimento.
“Calenda non è riuscito nemmeno ad iniziare a prendere le firme – evidenzia -. Si è messo paura e dopo aver firmato un accordo di ferro con Letta la sera, la mattina dopo lo ha bruciato. Si è dovuto, così. rifugiare da Renzi. Che gli ha dato il simbolo per non subire l’umiliazione di non essere in grado di presentare la lista”. “Se raccogliamo le firme, come accadrà – spiega l’ex pm – saremo noi di Unione Popolare, gli unici che ad agosto siamo stati tra la gente e non tra i saltimbanchi della politica, a chiedere un confronto. Così vediamo chi parla ai bisogni del Paese e chi briga solo per una poltrona per il proprio tornaconto politico”, conclude de Magistris.