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Il Consiglio dei ministri, nella seduta di ieri pomeriggio, a Palazzo Chigi, ha dato il via libera al decreto bollette. Il decreto era stato proposto dal ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.

Nel corso della seduta, sono stati approvati quasi tutti i punti all’ordine del giorno; eccetto il Ddl Concorrenza. Quest’ultimo è stato rinviato ad esame poiché, nella stesura finale, mancano le norme sui saldi e quelle sul 5g.

Esulta, tramite social, il Premier Giorgia Meloni per la “fumata bianca” raggiunta questo pomeriggio: “Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto contenente misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate pari a 4,9 miliardi di euro. Sostenere concretamente cittadini e imprese rimane la priorità di questo Governo”.

Dalle misure per le bollette, a sostegno di famiglie e imprese, al decreto legislativo sul codice appalti.
I provvedimenti, per far fronte al caro energia, sono stati ridisegnati su base trimestrale, tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, che l’obiettivo di favorire il risparmio energetico.
Confermata, dunque, la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema per quanto riguarda il gas.
Cosi come è stata prorogata l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano.

Per quanto riguarda il “bonus sociale”, è stato prorogato, insieme allo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con ISEE fino a 15 mila euro.

Per la sanità, sono stati stanziati circa 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore.
Previste aspre sanzioni per lesioni personali a medici, infermieri e personale sociosanitario nell’esercizio della professione.

Approvato anche il ddl che vieta la produzione del cibo sintetico.
Come spiegato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci: “Il divieto si basa sul principio di precauzione, non ci sono evidenze scientifiche oggi sui possibili effetti dannosi dovuti al consumo di cibi sintetici”.


Semaforo verde anche per la riforma del codice degli appalti.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, attraverso un comunicato stampa, ha annunciato le novità del nuovo “codice Salvini”, che ha “il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, della sburocratizzazione delle procedure e della liberalizzazione”.
Grazie alla liberalizzazione degli “appalti sottosoglia”, ovvero fino a 5,3 milioni di euro, le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione. Per gli appalti fino a 500 mila euro, allo stesso modo, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le “stazioni appaltanti qualificate”.
Ma la vera novità, del nuovo codice degli appalti, è la norma che tutela il “Made in Italy”: “In particolare, tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi. Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità. Tra i criteri premiali la valorizzazione delle imprese, che abbiano sede nel territorio interessato dall’opera”.