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di Giuseppe Esposito

Il 25 settembre si andrà al voto. Estate rovente per i partiti politici. Per i cittadini lo era già prima.
Nel circolo vorticoso delle accuse e dei biasimi per la crisi provocata c’è di tutto. Dal suicidio collettivo all’avere sbattuto contro un muro. Ma la colpa è degli altri. Tutti colpevoli nessun colpevole. Inaffidabile, scorretto, opportunista, traditore, irresponsabile.
Seguono anche le promesse di non volere più avere a che fare con questo o quello (partito o leader). Per qualcuno è addio al campo largo. Per l’altro è l’addio alla politica dei due forni.
Le frasi di impatto e propaganda schizzano sui social. Subito si vanno a contare i like e controllare le reazioni.

Molti si dichiarano progressisti. C’è chi dice di esserlo più dell’altro. Tutti atlantisti ed europeisti, con varie sfumature. Tutti vogliono dare risposte agli italiani. E ci mancherebbe!

Alcuni come programma si richiamano ad una continuità con quello “Draghi”. Almeno da parte dei centristi. Altri rifiutano di riferirsi all’agenda “Draghi”. I programmi su cui gli italiani si dovranno esprimere verranno. Forse. Dopo l’estate.
Per le alleanze, perché senza non si governa, si studia, si valuta. È richiesto il valore aggiunto.
Molti vogliono stare con un piede al centro. Se non ci sei, sei populista. C’è chi si sente al centro di tutto.

Per ora la corsa è verso la data di presentazione delle liste elettorali. Il 22 agosto. Nei collegi uninominali le coalizioni sono importanti. La maggiore estensione territoriale dei collegi, a seguito della riforma parlamentare (riduzione dei rappresentanti), li rende più aperti alla contesa. Questa prima data ci darà già qualche indicazione. Per il resto vedremo.