• Tempo di Lettura:1Minuto

Il governo meno votato della storia. I 95 “si” alla fiducia dati al premier Draghi durante la seduta del Senato non evitano che torni al Quirinale per rassegnare, la seconda volta in pochi giorni, le dimissioni. Incontro previsto domani mattina. Ora il pallino finisce nella mani del presidente della Repubblica Mattarella. Cosa accadrà per il momento non è dato sapere. Che soluzione troverà il presidente per evitare danni gravi alla stabilità politica ed economica, sociale del Paese? Una situazione anomala venutasi a creare oggi a Palazzo Madama. Infatti, il presidente del consiglio sostanzialmente non è stato sfiduciato da alcun partito. Il M5S non ha votato la fiducia ma ha deciso di restare in aula per non fare cadere il numero legale, mentre Lega e Forza Italia non hanno partecipato alla votazione. Fiducia si ma con numeri risicati che rendono impraticabile la continuità del governo Draghi.