L’Editoriale
Alte le aspettative degli italiani nei confronti di Draghi il cui Governo è pronto al decollo. La politica ha fallito, serve una buona semina, per un raccolto che soddisfi, ricominciare da zero, con dinamismo, voglia di fare più che dire. Draghi pedagogico, ascolta tutti. Non c’è bisogno di vantare meriti per guadagnare consensi e portare a casa un Ministero.
Il nome Draghi vuol dire fiducia sui mercati, lo spread sceso a 90. La crisi politica ha dimenticato tutte le categorie, gli imprenditori chiedono certezze, risposte negate dal Governo dell’immobilismo. Tormento ed estasi il Recovery plan. Ultimarlo impegno primario, giustificato entusiasmarsi per i 209 miliardi da spendere in investimenti.
Renzi, sereno, sa che in questa partita non c’è posto per lui al tavolo, può’ sempre restare in piedi a guardare, del resto ha vinto il premio della critica. Grillo, l’Elevato, chiama Draghi l’ Eccelso, lo definisce un Grillino, senza vergogna. Delusione sempre più marcata per il movimento che aveva incantato milioni di elettori. Di Maio governista, contro Di Battista leader dei rivoluzionari.
Chi avrà la meglio, notte agitata sulla piattaforma Rousseau. Il tempo a disposizione sta per scadere, questione di ore. Toto Ministri attivo. Chi perde, chi vince? L’esperienza di Draghi, la saggezza di Mattarella, faranno la differenza.
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Giornalista Rai Senior, Editorialista