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Alla fine degli anni ’90 si ricorreva, andavano di moda i marchi dell’alta moda, unitamente a quelli automobilistici. Di recente, invece, per meglio sponsorizzare il prodotto si ricorre ai suoi maggiori produttori e fornitori a livello mondiale. Stiamo parlando del brand emergente delle varie droghe, tra cui hashish, immesse sul mercato internazionale, e anche nazionale. In particolare, a Napoli e nel Napoletano. Un business che non conosce soste e che ancora conta su milioni e milioni di clienti, di consumatori. Inchieste, indagini, maxi sequestri hanno evidenziato che, intorno al 1997, ecco che tra le prime sostanze con nomi di marchi famosi, l’ecstasy, appare la Mitsubishi. Ed ancora, Audi, Bugatti, Maybach, Mercedes, AMG, Toyota, Porsche, Honda, Maserati o Volkswagen, fino alla Rolls Royce, conosciuta come la famigerata “pasticca rossa”. Di quest’ultima sono state individuate una trentina di varianti, a mo’ di virus. Quindi, troviamo l’ecstasy Formula 1, Piaggio e KTM. Il lungo elenco prosegue con Facebook, Chanel, Coca-Cola, Louis Vuitton, Lego, Rolex, Nespresso, Moncler, Red Bull, Dom Perignon o Warner Brothers. E ancora con festival musicali e personaggi dei cartoni animati. Ai giorni nostri, ma si tratta di una scoperta fatta già un anno fa, in seguito a sequestri fatti anche in quartieri a nord di Napoli, ecco invadere i mercati internazionali, sulla tratta Messico, Andorra, hinterland di Napoli, “Chapo”, un tipo di hashish che sul mercato medio alto sembra stia primeggiando. Marchio dal soprannome del famoso narcotrafficante messicano Joaquín Archivaldo Guzmán Loera, (noto anche con lo pseudonimo El Rápido), appartenente al Cartello di Sinaloa, che, sul mercato cosiddetto medio alto, sta primeggiando.