Tra il serio ed il faceto si narra che più di trent’anni fa, in occasione della vittoria del primo scudetto del calcio Napoli, sul muro di un cimitero della citta’, fu apposta la seguente scritta a caratteri cubitali:”Uagliù, nun sapit che vi sit pers! “(Ragazzi non sapete cosa vi siete persi).
Ora dopo tutti questi anni in cui il tifoso napoletano d.o.c. ha sperato di poter rileggere quella scritta, tra speranze ed illusioni, sembrerebbe che quest’anno egli possa farlo, anche se fosse solo attraverso la sua immaginazione, aggiungendoci magari la seguente frase:” Non c”è due senza tre” in considerazione del numero degli scudetti che il Napoli potrebbe annoverare tra quelli vinti. Vincere qualcosa a Napoli facendo gioire tutto insieme un popolo variegato in ogni sua componente, è forse una soddisfazione unica ed ineguagliabile rispetto a qualsiasi altro posto del mondo
Napoli è da sempre una città abituata a soffrire giorno per giorno afflitta da quei mali oramai atavici che si trascina da anni se non da secoli sulla sua pelle.Non bastano infatti I suoi incantevoli paesaggi e le meraviglie che la contraddistinguono, per potersi scrollare di dosso tutti quei malesseri sociali con I quali il napoletano d.o.c ha oramai imparato a conviverci. Tuttavia, senza voler fare demagogia populista, il Napoli è per un napoletano il suo emblema, il suo vessillo, attraverso il quale rispecchiare quel desiderio represso di gioire per la felicità di un traguardo sociale raggiunto dopo tutti questi anni.
Di certo la vincita di uno scudetto non potrà mai cambiare la realtà delle cose, tuttavia se è vero che questo sembra essere un sogno, allora è il caso di non essere svegliati. Tutto questo sarà follia? E se pure lo fosse non è forse la vita stessa un precario equilibrio sopra la follia stessa. ?
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