La parabola del Vangelo di oggi ci racconta che Zaccheo un pubblicano, peccatore, essendo piccolo di statura, salì su una pianta di sicomoro per vedere Gesù mentre parlava alla gente. Dopo di che Gesù andò a pranzo a casa sua tra lo scetticismo dei più, perché egli era un detestato ed odiato esattore delle tasse.
Quell’incontro salverà la sua anima poiché lo indurrà a cambiare vita. Egli era salito sul sicomoro, un albero di circa 20 metri con foglie larghe, poiché da lì ritenendosi indegno, poteva vedere Gesù senza essere visto dagli altri. Forse temeva a giusta ragione, il giudizio degli altri sempre pronto e dietro l’angolo a focalizzare l’attenzione sul suo status persona. A distanza di tutti questi anni, possiamo dire che è cambiato qualcosa rispetto a ciò che successe a Zaccheo? Quante pianta di sicomoro ci vorrebbero per tanti che, per coscienza, essendo di giudizio facile nel giudicare gli altri ma mai se stessi, dovrebbero ivi rifugiarsi? Penso che non sia possibile quantificare il numero occorrente, l’unica considerazione è che quell’albero di Zaccheo è forse ancora la ma non sappiamo se sopra vi siano mai salite altre persone.
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