La nostra vita terrena può essere paragonata ad un viaggio, più o meno lungo a seconda dei casi. Il mezzo ed il modo in cui viaggiare è affidato in parte alla nostra scelta ed in parte al fato che per ognuno di noi è già scritto, come la trama di un film, in cui i protagonisti siamo noi ma la cui regia certamente non ci è affidata.
C’è chi viaggia in prima classe sin dalla nascita e chi invece riesce a malapena a viaggiare in seconda se non addirittura con la linea regionale. Anche le varie fermate alle quali scendono I nostri amici e le persone a noi care, sono tutte già stabilite, compresa quella alla quale saremo chiamati a scendere noi. In quest’ultimo caso, non potremo chiedere di scendere a quella successiva, poiché non ci sarà. concesso in modo inappellabile. Pertanto quello di cui noi tutti dovremmo cercare di preoccuparci durante il viaggio, è di allietare il più possibile quello nostro e quello degli altri, cercando in tutti I modi di non ostacolare ingiustamente quest’ultimo, poiché di questo un giorno saremo chiamati a dare contezza.
Diceva lo scrittore, filosofo ed umanista tedesco Goethe, la prima notte di quiete in cui si placa l’animo umano è quella della morte ed a essa, purtroppo nessuno sfugge, senza se e senza ma. Potremo anche riuscire a viaggiare senza pagare il biglietto mentre gli altri lo pagheranno anche per noi, ma la data della prima notte di quiete a cui si ispirò l’omonimo film del 1970 del mitico Alain Delon, è già scritta per tutti, nessuno escluso. Venghino Signori, Venghino!
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