• Tempo di Lettura:3Minuti

Buona parte dell’Italia potrebbe virare verso la zona gialla. L’Istituto superiore di sanità (Iss) come ogni venerdì renderà noto il monitoraggio settimanale dei dati sulla base del quale il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà le ordinanze. E, come riporta Quotidiano.net, secondo quanto è possibile ipotizzare in attesa dei dati – soprattutto l’indice di trasmissibilità Rt molte regioni potrebbero virare al colore giallo dal momento che nella settimana di riferimento del monitoraggio si assiste ad una diminuzione della curva dei contagi.

Questa la situazione attuale:

Giallo: Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana.
Arancione: Sardegna, Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Lombardia.
Rossa: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia. 

Per poter passare in una zona inferiore (dall’arancione al giallo ad esempio) devono trascorrere almeno due settimane e i dati di due mionitoraggi consecutivi devono ripotrare i giusti parametri. Oggi dovrebbero sicuramente avere i requisiti per il passaggio in zona gialla l’Emilia Romagna, la Calabria e il Veneto che sono arancioni dall’8 gennaio: domani dovranno avere un indice Rt sotto 1 e un rischio basso o moderato.

Il caso Lombardia

Poi c’è il caso Lombardia dopo il pasticcio dei dati trasmessi e rettificati: quindi potrebbe essere considerata in arancione già da due settimane. Ma secondo un’interpretazione la fascia arancione scatta dalla nuova ordinanza di una settimana fa. Quindi alla Lombardia servirebbe un’altra settimana in zona arancione prima di passare al giallo se i dati restano buoni.

Dal 15 gennaio sono entrate in zona arancione anche Piemonte, Val d’Aosta, LiguriaMarcheFriuli Venezia Giulia, Abruzzo e Lazio. Per loro decisivi saranno i dati con i dubbi maggiori che riguardano Lazio e Piemonte. Ed è importante l’interpretazione che si dà a quando scattano i 14 giorni con i dati da zona inferiore. Lo decideranno oggi i tecnici.

Il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, si aspetta la zona gialla: “Le prime anticipazioni del Rapporto settimanale della Cabina di Regia indicano una sensibile discesa dell’indice Rt in Abruzzo, che si ferma a una media di 0,81. Unito alla conferma del livello di rischio `basso’, significa che dalla riunione di domani ci attendiamo la certificazione che da domenica 31 gennaio la nostra Regione tornerà in fascia gialla”.

La zona gialla

Attualmente in zona gialla sono Toscana, il Molise, la Basilicata, la Campania e la Provincia di Trento: e in giallo dovrebbero restare visto che i numeri lo giustificherebbero.

Non dovrebbero poter cambiare invece – restando così in arancione – Umbria, Sardegna e Puglia che una settimana fa non avevano dati compatibili con la zona gialla (e quindi non sono passati i due monitoraggi). La sardegna poi in zona arancione è passata solo una settimana fa.

In zona rossa attualmente si trovano Sicilia e la Provincia autonoma di Bozano: potrebbero passare in arancione (con qualche dubbio per Bolzano). Di certo non in giallo perchè il Dpcm vieta il doppio salto.

La zona bianca in Italia

Il Decreto gennaio ha istituito in Italia anche la zona bianca. E’ la zona dove di fatto si riapre tutto. Ma nessuna delle regioni attualmente ha i numeri cosi bassi da poterci rientrare.

I criteri

Vediamo infine quali sono i criteri stabiliti dall’ultimo Dpcm.  Si passa in zona arancione con Rt sopra l’1 nel suo valore minimo, mentre si entra in fascia rossa con un Rt sopra 1.25 (sempre considerando il valore inferiore della “forchetta”). Per poter passare ad esempio da arancione a giallo servono due settimane con Rt inferiore a 1. L’Rt è il parametro più importante ma bisogna tenere conto anche del tasso di incidenza (quanti positivi ogni 100mila abitanti) e degli altri 19 parametri riportati nel monitoraggio settimanale. L’assegnazione a una determinata fascia dura almeno due settimane prima che si possa passare alla fascia inferiore. Invece se in Italia i dati peggiorano è possibile passare alla zona più restrittiva anche prima delle due settimane.

Seguici anche su www.persemprecalcio.it