La comunanza sociale intesa come solidarietà comune e senso di condivisione materiale e morale tra gli uomini, è oramai diventata sempre più una chimera. Sicuramente episodica, si manifesta solo quando determinati individui, si trovano a condividere in un determinato momento della loro vita, afflizioni o costrizioni.
Comunanza sociale
L’esempio tipico ci è stato fornito dall’era primordiale del Covid. Durante quel periodo in cui vigeva il lockdown, abbiamo assistito, attraverso i media ma anche lungo le strade, all’ostentazione di diverse forme di comunanza sociale. Dai balconi si alzavano forte le grida “Ce la faremo”, oppure “torneremo più forti di prima” Quelle stesse grida, nel momento in cui il Covid è diventato più “gestibile” non mietendo più quell’elevato numero di vittime umane iniziali, è stato sostituito dalle frasi “ Ce l’ho fatta, adesso torno più forte di prima” evidenziando quella tendenza egoistica dell’uomo a badare principalmente alla propria persona.
Tutto è ritornato come prima o peggio di prima con l’unica ragionevole certezza rinforzata che è la seguente:” Per poter veramente capire bisogna prima patire e poi si può dire di conoscere la sofferenza degli altri che ti induce ad essere meno egoisti e più altruisti”.
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