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La dialettica etimologica, bellezza, amore, filosofia, ricerca, contemplazione, nuovo, l’essere, il non essere, essenza, apparenza, etalage.

In Trono al Firmamento Austero Modella: dottoressa Sara Bini

L’essere umano è mosso da pulsioni, tensioni verso qualcosa, sempre, in ogni istante del suo viaggio-per ora ci limiteremo a questo- su questo angolino d’universo racchiuso in gruppi di universi come zagara nell’ultimo giardino di un palazzo reale.

E le pulsioni cosa sono se non un eterno dir sì alla vita che è un dir sì alla Terra, al giardino, usando l’espressione del pontefice, dir sì alla vita per vivere in un meraviglioso eden bello ed altero quanto il firmamento.

Hathor Lilith Modella: dottoressa Sara Bini

Il luccichio della terra, un luccichio che si avverte solo in sinestesia, ascoltando la sua voce, i suoi sussurri, il fragore come di stella nascente di una foresta che lentamente cresce.

E l’essere umano, i quanto essente, tende all’essenza. Sempre, nel bene quanto nel male. Non è questione di morale con attributi, ma di etica, di scelta, poi viene la morale, prima la axiotica, i valori, poi l’etica, la scelta, ed infine la moralità condivisa. È l’etica che unisce gli essenti e deve formare una morale condivisa, figlia di un quadro axiotico composito.

L’essere umano può tendere all’essenza ovvero alla non essenza, abbracciando lo Stige della non essenza egli non è, l’essere diviene non essere.

E la manifestazione predominante di ciò è la violenza. Se invece segue la essenza, da essa affascinato, l’essere che era, in una dimensione atemporale, ritorna a sé, all’essere.

La Conoscenza Modella: dottoressa Sara Bini

La dialettica etimologica, bellezza, amore, filosofia, ricerca, contemplazione, nuovo, l’essere, il non essere, essenza, apparenza, etalage

Le manifestazioni sono l’etalagia e l’apparenza, un essere che segue l’essenza è essere ed appare, fuori dalle maglie del tempo che è entropia, un essere che segue la non essenza non è, diviene non essere, per questo sotto il giogo del tempo e della entropia, etalage che si consuma a differenza della eternità dell’apparenza.

Da questo punto di vista e per completare il discorso giova fare un cenno alla etimologia dialettica, la dialettica etimologica già illustrata si coglie in pieno nella lingua degli angeli, la lingua della Terra di Saturno, la lingua della leggendaria Tardis.

L’italiano.

Nella lingua italiana si nota come i termini maschili siano ciò che tende a mentre i termini femminili ciò che è oggetto della ricerca.

Syama contempla ed ammira l’atto creativo prima della musica primigenia Modella: dottoressa Sara Bini

Su tutti Amore che cerca Bellezza-concezione che comprende anche il kalos kai aghatos-. E così di fila L’amore, non a caso essendo è bellezza, non essendo è violenza-anch’essa una forma di bellezza ma etalagica, si conosce la storia di Afrodite ed Ares-.

Il maschile tende dunque al femminile in base alla pulsione dell’esser sé stesso in maniera compiuta.

Gli esempi sono tanti, per ora ci piace e ci è gradito proporre questa scala di res ricercate, il cui percorso, gradino per gradino, porta ad una forma di ascesi personale, una scala esistenziale che part da Amore mosso da Desiderio-cavaliere e destriero- e dallo scudiero Sentimento nel viaggio esistenziale si incontra la Ricerca, unita compagna ed è subito Follia-ove molti si bloccano- poi Verità, segue la Matematica, la Scienza, la Sofia, la Libertà, la Perversione, la Responsabilità, la timidezza, la Poesia, la Giustizia , l’Intelligenza, l’Apparenza, la Felicità, la Morte e, superata anch’ella, la Bellezza.

È un percorso che spesso incontra conquiste che spingono a rallentare il viaggio, asciandosi affascinare, ma solo per goderne in pieno veramente dobbiamo superarle e superate guastare di loro e loro di noi pienamente.

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