La forza del silenzio. Esistono delle componenti della nostra vita che pur essendo controcorrenti alla realtà che ci circonda, paradossalmente, a volte, risultano efficaci e necessarie. Una di queste è sicuramente quella rappresentata dalla forza del silenzio. Questa epoca sempre più fragorosa è principalmente basata sulla potenza del linguaggio, attraverso il quale si esplica il potere, l’ambizione e la voglia di affermazione delle proprie idee.
A tutto questo che spesso inquina la nostra anima e logora le ambizioni più pure fino a condurle alla loro distruzione, saper rispondere con la forza del silenzio, è davvero una virtù di pochi. Tuttavia, chi riesce a farlo anche per un solo momento, ha in quell’istante la consapevolezza di quanto sia grande la forza del silenzio. Esso è in molti casi la risposta alle tante negatività della vita che non si possono affrontare ad armi pari e pertanto attraverso la meditazione del nostro inconscio, potremmo schivare quegli effetti negativi prodotti da quei linguaggi, spesso a senso unico, che non fanno altro che danneggiare le nostre vite.
Tuttavia, è lecito domandarsi: Come ci si può affidare ad una forza basata sulla totale assenza della parola, per cercare di evitare il malessere che promana dai linguaggi dannosi di questa società? Certo questo non è sicuramente facile e di sicuro non ci vengono in nostro aiuto, tutte quelle componenti tecnologiche che la società moderna ha generato. Basta ascoltare in giro le opinioni che ci vengono propinate dai vari tuttologi di questo mondo o limitarsi a giudicare senza conoscere fino in fondo la realtà che in quel momento vive un nostro simile. In altre parole, basta giudicare basandosi sulle apparenze, quelle apparenze che a volte si delineano da sole ed in altri casi sono il frutto di quella realtà che volutamente costruiamo per farle apparire come ci fa comodo per poterle poi offrire “confezionate” al giudizio degli altri.
A tutto questo potremmo rispondere con la seguente magnifica citazione di Kahlil Gibran, poeta e aforista libanese naturalizzato statunitense del secolo scorso: “Ho imparato il silenzio da chi parla troppo, la tolleranza dagli intolleranti, la gentilezza dai malvagi: e per quanto possa sembrare strano, sono grato a questi insegnanti. “Meditiamo tutti indistintamente.
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