La perseveranza. Il vangelo odierno secondo Luca ci parla di Gesù che, nel mentre veniva contemplata la grandezza del tempio, in modo profetico, annunciò la venuta di giorni in cui dello stesso non resterà nessuna pietra, in quanto sarà completamente distrutto.
Tuttavia, questo momento sarà preceduto da guerre, falsi profeti, carestie e persecuzioni. Queste ultime, che colpiranno in modo particolare chi testimonierà il suo nome, saranno accompagnate da tradimenti ad opera delle persone più care. L’unica nostra salvezza, sarà la perseveranza che ci consentirà di resistere a tutto questo. La perseveranza è infatti un dono, quasi come un antidoto che è riposto in ognuno di noi e che si attiva automaticamente quando arriviamo sul bordo di un precipizio, onde evitare di farci precipitare.
Essa è anche una costante di vita delle persone decise che non indietreggiano nell’affermazione dei propri principi e ideali ed è per questo, per certi aspetti, l’antitesi dell’ignavia e cioè di quella scelta di vita che senza infamia e senza gloria ti consentiranno comunque di evitare qualsiasi forma di inciampo. Colui che è perseverante è consapevole che nella sua vita potrà incontrare maggiori difficoltà dell’ignavo, poiché chi avversa il tuo pensiero farà di tutto per distruggerti e crearti difficoltà sempre più grandi fino a spingerti verso il baratro. Tuttavia, il perseverante dall’animo puro, è un timorato di Dio ed è per questo che cercherà di non mollare mai avendo dalla sua parte la fede in Cristo che gli consentirà di sopravvivere alle avversità della sua vita. D’altronde il perseverante è l’opposto dell’arrendevole e che farà di tutto per farsi valere e far valere le proprie idee, nonostante tutto e tutti.
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