Raggiungere l’apoteosi della felicità autentica nella società moderna, in considerazione dello stato morale e sociale in cui viviamo, rappresenta oggi un ‘oasi nel deserto. Tuttavia se c’è un popolo che si appresta a farlo, in prospettiva della possibile (meglio restare scaramantici),vittoria del terzo scudetto da parte del Napoli calcio, quello è sicuramente il popolo partenopeo di fede calcistica.
Chi ha avuto modo di vivere con pieno coinvolgimento morale, gli anni dei due precedenti scudetti vinti dal Napoli di Maradona, ha vivi dentro di se, quei ricordi indelebili di una città trasformata a festa che per una volta, ha annullato o quantomeno ridotto le distanze tra le varie classi sociali di un intero popolo. Napoli è infatti una città a double face, come le due facce di una stessa medaglia, che rappresentano la grande contraddizione di vita sociale, vissuta dai diversi appartenenti al popolo partenopeo, a seconda dell’appartenenza alle classi.
Non si può infatti negare che molti napoletani d.o.c figli legittimi della divina partenope ,non vivendo più a Napoli, non possono godere delle .immense bellezze di questa meravigliosa città, a differenza di chi napoletano non è e che ha solo avuto la “ciorta” ossia la fortuna, per un motivo o per un altro, di trovarsi a vivere anche se per un breve periodo, in una delle città più belle del mondo. L’apoteosi di felicità esagitata, per una vittoria calcistica per alcuni potrebbe essere considerata esagerata, tuttavia non potrà mai esserla per un popolo come quello napoletano abituato a soffrire nel passato come nel presente per i tanti mali e prevaricazioni che ha dovuto subire e continuo a farlo.
Tuttavia grazie a Dio lo stereotipo del napoletano “pizza e mandolino” sembra oramai abbandonato, lasciando il posto a quello di un napoletano che è proclive a reagire contro le avversità della vita per affermare quei sani principi etici e. morali che da secoli. lo contraddistingue. Quindi se ciò avverrà dovremo, come successo in passato, dimenticarci per un giorno del passato per poter vivere e gioire per la vittoria tanto attesa che inusuale di questo popolo, in attesa di conoscere il destino di quelli che saranno i risultati del Napoli in Champions League. E chissà se a quel punto l’apoteosi della felicità potrà mai essere contenuta. Chi vivrà vedrà.
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