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Le origini del male. Il male è nella sua antitesi del bene il “disvalore” per eccellenza della nostra società. Da un punto di vista religioso, come è noto, il male ha la sua genesi nel peccato originale di Adamo ed Eva che ha rappresentato e continuerà a rappresentare per tutta l’umanità, la negazione della santità e della giustizia originale dell’uomo.

La bramosia di voler conoscere tutto e ad ogni costo da parte dei nostri progenitori storici li ha indotti, attraverso l’opera malvagia di convincimento da parte di Satana, a rinunciare all’immortalità fisica e dell’animo, fino ad arrivare ai giorni nostri laddove questa ambizione sfrenata da parte dell’uomo, non è mai cessata. Infatti, ciò che può considerarsi uno dei principali motori che alimenta costantemente la perpetrazione del male nella nostra società, non può non individuarsi nella continua ricerca del sapere, ad ogni costo ed a discapito di tutto, nulla escluso.

Le origini del male

Se la ricerca è proiettata verso l’individuazione di nuove forme di salvataggio delle vite umane, come nel campo della ricerca scientifica, nulla quaestio ed in questi casi, salve le debite eccezioni, per dirla alla Macchiavelli, il fine giustifica il mezzo. Viceversa, quando la ricerca del sapere in modo insaziabile e senza alcun freno si spinge al punto di invadere la libertà di altri individui, specie quando essa è finalizzata all’affermazione del proprio io, essa non può che considerarsi una delle peggiori espressioni del male. Secondo Sant’Agostino il male ha tre diversi tipi di significato:

  • Ontologico
  • Morale
  • Fisico
  • Nel primo si ha, di conseguenza, l’oscurazione della potenza di Dio così come il buio sopprime la luce. In questo caso il male ed il buio sono da considerarsi gli effetti del processo che causa il male.
  • Il male morale è la conseguenza della superbia dell’uomo che lo spinge ad allontanarsi dal bene originario che proviene da Dio, non essendo capace questi di comprendere la differenza sostanziale tra queste due realtà.
  • Il male fisico è invece per Sant’Agostino la punizione per il nostro peccato, compiuto nel momento in cui l’uomo coscientemente si allontana dal bene raggiungendo la scala più bassa dei suoi stessi valori. Scendendo questa scala egli non avrà più il libero arbitrio e sarà animato da desideri e passioni che lo spingeranno sempre più in basso.  Non si può non concludere questa disamina del male con la seguente frase di sant’Agostino che ci induce profondamente a riflettere: “La vera potenza di Dio consiste non nell’impedire il male, ma nel saper trarre il bene dal male”.

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