Le parole non bastano più. Dopo un anno di restrizioni siamo al punto di partenza, lockdown a fine settimana, probabile provvedimento nazionale di tre settimane ed esasperazione delle categorie già al collasso, in attesa di ristori che non coprono nemmeno i pagamenti delle bollette.
Nelle orecchie degli italiani risuonano le parole del Ministro Speranza venditore di sogni e di speranze che non si avverano: situazione sotto controllo, usciremo dalla pandemia alla fine dell’estate. E’ al corrente il responsabile della salute degli italiani , insieme al Comitato scientifico promotore di decreti che 3 milioni di vaccini stazionano nei frigoriferi, in attesa di essere distribuiti e iniettati nei milioni di cittadini in trepidante attesa?
I medici di base che hanno ricevuto dosi da miseria di Astrazeneca, lamentano le difficoltà di riunire insieme undici mutuati per utilizzare la fiala che contiene l’equivalente del numero di dosi. Il piano di vaccinazione continua a fare acqua, gli anziani a rischio mostrano le mail che li avvertono del rinvio a data da destinarsi: la barzelletta di 500.000 dosi al giorno è un’utopia.
Il virus in compagnia delle varianti continua imperterrito il percorso di distruzione mentre il numero di morti, più di 100.000, supera quello della seconda guerra mondiale. Il Presidente Draghi, poco incline alle dichiarazioni e ai mezzi di comunicazione, ribadisce la volontà di risolvere la questione pandemia per restituire al paese afflitto la ripresa tanto decantata.
Lo scandalo delle mascherine “taroccate” vendute ovunque anche nelle farmacie continua ad occupare le prime pagine dei giornali, incendiando i dibattiti televisivi. “Lasciate ogni speranza voi che entrate” scriveva Dante, e noi aggiungiamo “parole illuminanti che a distanza di secoli sono le uniche che non smentiscono la realtà dei fatti”.
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Giornalista Rai Senior, Editorialista