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Le regole del gioco. Il limite e’ stato superato da tempo, i giocatori in campo, scienziati, politici, giornalisti, opinionisti, sociologi, ci hanno intossicato, risultato, un’indigestione collettiva di numeri, di misure ossessive, di decreti, rovinosa per l’ anima e per il corpo. La paura dopo 12 mesi di sacrifici, continua a viaggiare con il virus che non si arrende. La riapertura del 26 aprile, sta già mettendo in crisi molti ristoratori, l’idea partorita dal Governo di ricominciare a vivere all’aperto, chiama fuori chi non possiede suolo per apparecchiare i tavoli.

Qualcuno più pratico fa due conti rapidi e dice che e’ improduttivo mettere in moto la macchina organizzativa per pochi coperti. Caffè, seduti fuori, o consumati in piedi dentro. Piscine al via il 15 maggio con ingressi contingentati, in vasca massimo sei nuotatori. Luci accese nei cinema, spente secondo gli addetti lavori che lamentano l’assenza di nuovi film, nessuna produzione rischia un’uscita senza battage pubblicitario.

Il coprifuoco delle 22 esteso anche al mese di luglio, scatena la guerra dei pareri dentro il governo, no della lega, di Fratelli d’ Italia, di Forza Italia, dalle file renziane si invoca una proroga fino alle 23. Il teatro chiamato ad esprimersi all’aperto, a che ora dovrebbe iniziare secondo queste menti geniali, che sembrano non tenere conto della luce del giorno, che mortifica il fascino della notte e del palcoscenico.

Si naviga al buio, ignorando che lo tsunami, arriva senza preavviso. Sul fronte vaccini, le cose vanno meglio, non c’è da esultare, siamo lontani dalla tanto decantata vaccinazione di massa, i più ottimisti si sbilanciano, azzardando la data di fine ottobre per entrare in zona sicurezza con il 70% di vaccinati. La crisi economica insieme alla preoccupazione, hanno trovato una nuova alleata, la povertà che come un’ emorragia uccide lentamente senza clamore. Come si fa, a vincere la gara con il freno tirato?

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