Un disastro annunciato. Non sono pochi quelli che hanno pronunciato questa frase. Tra quelli che vivono o frequentano da anni Stromboli. Dopo la bomba d’acqua di ieri, la situazione resta grave. Sull’isola dell’arcipelago delle Eolie, che conta l’ennesimo sold out come presenze turistiche, si stanno recando numerosi volontari allo scopo di dare una mano. Sbarcando con vanghe e badili. Per liberare il territorio, stradina per stradina e spiaggia per spiaggia (foto da fb), dall’enorme tappeto di fango, di melma, con gravi danni per l’intero ambiente. Perché un disastro annunciato? A confermarlo, la giornalista del Mattino Cristina Cennamo, che ben conosce l’isola. “Due mesi e mezzo fa – ha postato sulla sua pagina fb – scrissi che se non si fosse provveduto urgentemente ad aiutare l’isola di Stromboli, alle prime piogge avremmo visto fango ovunque”. Purtroppo, a quanto sembra si è trattato di una facile profezia. “Eccolo qui – evidenzia Cennamo -. “E siamo solo ad agosto – dice visibilmente preoccupata -. Cosa deve accadere perché la macchina amministrativa si velocizzi?”. Poi, la cronista napoletana lancia due logogrammi o “at”: @stromboli.stati.danimo e @viraccontodistromboli “per vedere quello che sta accadendo, perché le parole di noi giornalisti non sempre bastano a rendere l’idea”. Infine, il suo monito: “Vogliamo vivere di turismo, ma non sappiamo tutelare le nostre destinazioni più ambite”.
La bomba d’acqua che si è abbattuta venerdì su Stromboli ha causato danni gravi: una trentina di case sono state distrutte o rese inagibili, gli abitanti evacuati a cui occorrerà trovare una sistemazione. Così come a Scari gli esercizi commerciali. Insomma un’isola in profonda emergenza, il turismo in ginocchio. Motivi per cui il sindaco dell’isola Riccardo Gullo è pronto a chiedere lo stato di calamità.
