Fabiola Fontana nasce a Napoli nel 1986. Dopo gli studi classici, si laurea in giurisprudenza con il massimo dei voti. Si specializza in professioni legali e vince una borsa di ricerca presso il CNR. È mamma di due bambini ai quali ha deciso di dedicare interamente il suo tempo.
È appassionata di libri gialli, noir e thriller. Cabaret Inferno (Pav Edizioni) la sua opera prima e sarà presentata giovedì 13 aprile per la IV edizione di Napoli città Libro.
“La letteratura è sempre stata la mia passione. Durante i mesi del lockdown sentivo di aver perso un pezzo di me. Ero concentrata esclusivamente sul benessere della mia famiglia, totalmente immersa nel mio ruolo di madre decisa a supportare i miei bimbi, rendere loro ogni giornata speciale. Per distrarli dalle assurde notizie dovute al dramma del Covid, inventavo per loro storie divertenti. Una sera mi sono fermata e ho aperto il computer. Parola dopo parola il romanzo ha preso corpo in modo naturale. Avevo iniziato per dare spazio al mio animo compresso da mille preoccupazioni e all’improvviso i personaggi erano ben definiti e pronti a raccontare le loro storie al mondo”.
Dalle 10 alle 12 la Fontana sarà in fiera per firmare le copie del suo libro.
“Il mio è un vero e proprio romanzo di formazione – ha rilanciato la scrittrice – senza fare spoiler credo che la protagonista assoluta sia Cecile. La ragazza che era non c’è più alla fine del libro. I suoi sogni fatti di gioia e lustrini si trasformeranno durante il suo percorso. Ho scelto di ambientarlo nel passato perchè adoro la belle époque e soprattutto desideravo far immergere il lettore in un mondo lontano dalla nostra epoca, lontano dai cellulari e da tutte le tecnologie moderne. Parigi? Non esiste città al mondo più magica della ville lumière in grado di fare da co-protagonista alla mia adorata Cecile”. “Fin da quando ero bambina inventavo storie. Per me stessa, per mia sorella, per le mie amiche per la mia famiglia. Sapevo che scrivere mi avrebbe gratificato ma non avrei mai immaginato che quel personaggio che avevo da sempre in mente potesse diventare reale”.