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Nuovo Dpcm: dopo la scadenza dell’attuale decreto, potrebbe essere inserita una modifica ai colori nella divisione delle regioni italiane. Come riporta il sito di Sky Tg24, il ministro della Cultura Franceschini vorrebbe introdurre la zona bianca (o verde) nelle zone con gli indicatori migliori.

In questi territori sarebbe sospeso il coprifuoco, ok a riapertura per luoghi della cultura come cinema. musei e teatri. Tornerebbero a lavorare senza limiti bar, ristoranti, locali, palestre e piscine

L’idea di Franceschini

L’idea della zona bianca dal 15 gennaio arriva dal ministro della Cultura Dario Franceschini con l’appoggio del collega della Giustizia Alfonso Bonafede, capi-delegazione del Pd e del M5s. Tra le misure principali per questa classificazione di colore ci sarebbero lo stop del coprifuoco, la riapertura di ristoranti, bar, pub, cinema, palestre, piscine, musei e teatri nelle regioni meno a rischio.

Chi finirà in zona bianca?

Nella zona bianca rientreranno solo le regioni o le aree con gli indicatori più positivi, quindi Rt più basso e maggiore capacità delle terapie intensive. Qui potrebbero riaprire i luoghi della cultura, i centri sportivi al chiuso, non ci sarebbe più il coprifuoco dalle 22 alle 5. Inoltre ristoranti e bar potrebbero riaprire senza limiti di orario, ma sempre con l’obbligo di rispettare e far rispettare ai clienti le regole anti-contagio (uso obbligatorio della mascherina, distanziamento interpersonale e divieto di assembramento).

Come cambia l’Rt?

Si discute quindi di come cambieranno i parametri dell’indice Rt per far scattare la zona bianca. Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, per accedere alla zona bianca (o verde) una regione non dovrà avere più di 50 casi covid ogni 100mila abitanti. Il governo ha già intenzione di modificare la soglia dell’Rt anche per l’accesso in zona arancione o rossa portandolo rispettivamente a maggiore di 1 e maggiore di 1,25. Al momento tutto questo piano non è stato ancora sottoposto al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico, che avrà in ogni caso l’ultima parola.

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