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Oggi si festeggia Santa Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu. Madre Teresa è nata il 26 agosto 1910 a Skopje-Macedonia del Nord, è morta il 5 settembre 1997 a Calcutta-India. La chiesa la ricorda il 5 settembre. Era povera, aveva scelto di condividere in tutto e per tutto la condizione dei più poveri, dei diseredati, di chi dalla vita non aveva avuto altro che miseria, smacchi e sofferenza. Il 20 dicembre 2002 Papa Giovanni Paolo II approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e i suoi miracoli, beatificata il 19 ottobre 2003 e canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016.

Martiroloco Romano:

  • A Calcutta in India, beata Teresa (Agnese) Gonhxa Bojaxhiu, vergine, che, nata in Albania, estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri e istituì le Congregazioni delle Missionarie e dei Missionari della Carità al pieno servizio dei malati e dei diseredati.

Quando il papà Nikola, morì improvvisamente, la famiglia visse momenti di grandi difficoltà economiche. Fu brava la mamma, Drane, ad allevare Agnes e i suoi quattro fratelli con fermezza e amore, orientando la loro formazione religiosa. Agnes trovò sostegno anche nella vivacità della parrocchia del Sacro Cuore, gestita dai gesuiti, nella quale era attivamente impegnata.

Madre Teresa l’incarnazione più convincente del genio e della carità evangelica della nostra epoca. Capita da tutti, i cristiani delle varie confessioni, i laici di tutti i paesi, gli indù e i mussulmani. A metà degli anni settanta per la costruzione a San Giorgio al Celio della prima casa romana della sua confraternita, fu scelto il pollaio dei monaci camaldolesi, allora Santa Teresa disse:

  • “Le mie sorelle sono povere e abituate a tutto, vengono dall’India. Il pollaio sarà più che sufficiente”

Pier Paolo Pasolini che l’aveva incontrata a Calcutta nel 1961, scrisse: “Dove guarda, vede”. All’origine della sua genialità nell’amore c’era il vedere, il fratello che era nel bisogno e di soccorrerlo, senza giudicare, senza lasciarsi bloccare dalle frontiere.

Oggi si festeggia Santa Teresa di Calcutta, la chiesa la ricorda il 5 settembre

A diciott’anni, desiderosa di fare la missionaria, lasciò la casa e il paese, si diresse in Irlanda, dove venne accolta con il nome di suor Mary Teresa, nell’istituto delle Suore di Loreto. Qualche mese dopo venne mandata in India, a Calcutta, dove completò la sua formazione alla vita religiosa, facendo prima i voti temporanei, seguiti da quelli perpetui, e inserendosi nelle attività dell’istituto fino a diventare nel 1944 direttrice di una scuola per ragazze il St. Mary.

I primi vent’anni della sua vita religiosa li trascorse senza scossoni, insegnando alle ragazze, maturando una spiritualità forte, che aveva nella preghiera e nell’amore per le consorelle e per le allieve i suoi punti di forza. Durante un viaggio in treno nel 1946 le parve di sentire chiara la voce di Gesù che la invitò ad abbandonare tutto per porsi al servizio dei poveri.

Il 21 dicembre 1948 andò per la prima volta nei sobborghi. Visitò famiglie, lavò le ferite di bambini, si prese cura di un anziano malato che giaceva sulla strada. Si imbatté in una donna agonizzante, distesa su un marciapiede, era talmente debole che topi e formiche le stavano rosicchiando il corpo. Calcutta era piena di gente che finiva così, Teresa capì che non poteva più restare a guardare. Chiese, e le fu concesso, di occupare parte di un ex tempio indù diventato covo di mendicanti e criminali di ogni risma. Lo trasformerò nella prima Casa dei moribondi. Diede vita assieme alle tante donne che parteciparono alla sua missione alla Congregazione delle Missionarie della Carità.

Fu criticata perché nei suoi ospizi non c’erano abbastanza medici e medicine. Ma nelle situazioni disperate in cui si è avventurata, non avrebbe concluso granché se avesse dovuto aspettare di avere l’attrezzatura giusta per soccorrere qualcuno.

Patrona di:

  • Colli al Metauro

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