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Oggi si festeggiano i Santi Martiri di Abitinia. La commemorazione dei cristiani è ricordata dalla chiesa il dodici febbraio.

Il primo editto imperiale emanato da Diocleziano contro i cristiani ordinava il rogo di tutte le copie delle Scritture e segnò l’inizio della persecuzione Molti cristiani obbedirono, altri resistettero, tra questi Saturnino, sacerdote in Abitina, nell’Africa settentrionale proconsolare. Una domenica i magistrati del luogo accompagnati dai soldati catturarono Saturnino, i suoi quattro figli e un senatore di nome Dativo per interrogarli. Successivamente furono inviati a Cartagine dal proconsole. L’interrogatorio è stato conservato agli atti.

Il primo a essere interrogato fu Dativo, si professò cristiano e adoratore del Dio dei cristiani. Fu condotto via per essere torturato prima che avesse detto dove avevano luogo le assemblee per il culto. Il martire Telica affermò che il presbitero Saturnino e tutti loro erano le guide dei cristiani. Furono interrogate anche le donne, Una giovane, Vittoria, che era sfuggita a un fidanzamento combinato, saltò fuori da una finestra si rifugiò in una chiesa, rifiutò l’offerta di ritornare sotto la tutela del fratello pagano, e disse che nessuno che non conoscesse Dio poteva essere suo fratello. Il bambino Ilarione rise alle minacce del giudice di tagliargli orecchie e naso.

Oggi si festeggiano i Santi Martiri di Abitinia

Saturnino e il gruppo non furono giustiziati, pare che morirono in prigione, o per durezza della carcerazione o come conseguenza delle torture subite.

Martirologio Romano:

A Cartagine, commemorazione dei santi martiri di Abitene, in Tunisia: durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano, essendosi come di consueto radunati contro il divieto imperiale di celebrare l’Eucaristia domenicale, furono arrestati dai magistrati della colonia e dal presidio militare; condotti a Cartagine e interrogati dal proconsole Anulino, anche tra le torture tutti si professarono cristiani, dichiarando di non poter tralasciare la celebrazione del sacrificio del Signore; per questo versarono in diversi luoghi e tempi il loro beatissimo sangue.

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