Parlamento Salvato il Vitalizio. Il Premier Italiano Mario DRAGHI si è dimesso. Appelli accorati sia dei massimi rappresentanti della Repubblica sia degli Organi Parlamentari e di tutti i politici. Siamo quindi in campagna elettorale. La politica ha dato già segnali preoccupanti durante la passata elezione del Presidente della Repubblica ed ora continua a deludere un elettorato stanco, sembra ormai in tutto il mondo. E il vitalizio?
Parlamento Salvato il Vitalizio
Parlamento Salvato il Vitalizio. Negli ultimi tempi, in ogni crisi la fiducia è sempre stata assicurata. Come diceva l’Onorevole Giulio ANDREOTTI “A pensare male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina”. Allora proviamo a chiederci come mai in precedenza per non essere mai intralciati è bastato semplicemente chiedere la “fiducia” alle camere. Si sussurra della “paura” dei nobili rappresentanti dello Stato di perdere l’emolumento del vitalizio. Che in poche parole significa la perdita di tanti soldoni di pensione. A breve si risolve spontaneamente la domanda.

Sembra che …
Sembra che le norme che regolino gli attuali cosiddetti Vitalizi Parlamentari siano una forma pensionistica attiva dal 65° anno di età. Perché sia efficace si richiede che tale diritto maturi attraverso i cinque anni della legislatura. Quindi l’attuale sarebbe terminata a Marzo.
Anche se … sembra bastino quattro anni sei mesi ed un giorno.
La data fatidica è stata fissata per il 25 settembre e le Camere sono state sciolte ieri Giovedì 21 Luglio 2022. Per il diritto a questa pensione pro-quota non ci saremmo con il calcolo delle date della durata della legislatura fino a ieri. I Politici per antonomasia occorre che siano scaltri nell’esercitare il proprio compito. Allora con attenzione occorre valutare quanto previsto dalla Costituzione Italiana. Nel secondo comma dell’Art. 61 si trova la seguente dicitura: “Finche’ non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti”.
In effetti come ricordato nelle esortazioni sia del Presidente della Repubblica, sia del Presidente del Consiglio, occorre continuare sul percorso intrapreso anche durante questo periodo di transizione. Così da esaminare gli eventuali decreti urgenti emanati, oppure i decreti legislativi di attuazione delle deleghe e comunque in questo periodo tutti gli altri atti necessari del governo. Se le elezioni si terranno il 25 Settembre, salvo imprevisti, le nuove camere si insedieranno il 15 Ottobre. Nuove camere a numero ridotto per il passato referendum costituzionale approvato in via definitiva dalla Camera l’8 ottobre 2019, che prevedeva il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del Parlamento. Come previsto dalla legge dunque ciò dovrebbe avvenire 20 giorni dopo il voto. E 21 giorni dopo la data “salva pensioni”.

No alla Fiducia
I Parlamentari quindi ora dopo anni di “si” hanno potuto finalmente dire NO alla fiducia. Lo scomodo DRAGHI è stato silurato insieme a Giuseppe CONTE e al Movimento Cinque Stelle. La tanto attesa campagna elettorale può iniziare.
Comunque per la prossima legislazione sembra si preparino di nuovo anni di SI alla Fiducia per tutelare il futuro tanto atteso vitalizio.
Una volta i Parlamentari chiudevano i discorsi con la frase “Viva l’Italia”, ora sembra quasi che sia diventata “Vitalizio l’Italia”.
L’Europa ed il Mondo non conoscendo a fondo la politica Italiana sono rimasti sorpresi. Intanto sempre ieri il Consiglio Direttivo ha deciso di aumentare di 50 punti base i tre tassi di interesse chiave della BCE e approvando lo strumento di protezione della trasmissione (TPI) mentre il tasso principale sale a 0,50%. Mentre infuriano i venti di guerra tra Russia e Ucraina e Gas e Grano scarseggiano. Un futuro difficile.
Forse allora in Italia tutto a posto: Giulio ANDREOTTI ancora ci ha azzeccato. Il Vitalizio è salvo.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Canto VI del Purgatorio (vv. 76-78).
D. A.
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Immagini tratte da EURONEWS – SKY TG24 – Repertorio
